Tema dell’audizione lo stato di attuazione dei piani e dei programmi riguardanti i Consorzi di bonifica. Presente con l’assessore, Rosa Mastrosimone, il direttore generale del dipartimento, Andrea Freschi
L’Assessore ha subito posto in evidenza , oltre ai piani programmatici, le criticità che hanno indotto il dipartimento ad intervenire in maniera radicale, sulla base di una serie di dati e, quindi, di valutazioni in merito al funzionamento dei Consorzi di bonifica. “Le criticità – ha detto Mastrosimone – concernono sia le opere di bonifica idraulica che l’adeguamento degli impianti e la gestione. Due, essenzialmente, gli ordini di problemi: la diminuzione dei finanziamenti e l’incapacità di recuperare i crediti dai consorziati che si somma alla impossibilità di far fronte ai debiti accumulati. Il controllo della Regione – ha specificato l’Assessore – è preventivo, ma anche di merito e di legittimità sugli atti prodotti dai consorzi. La legge n.33 del 2001 viene modificata, secondo quanto contemplato nella proposta di riordino, in alcuni punti essenziali, soprattutto tenendo conto della necessità di uniformare il modus operandi dei tre soggetti consortili presenti in Basilicata che verrebbero unificati in un unico ente, vale a dite un unico soggetto con articolazioni sul territorio e criteri omogenei di gestione finalizzati alla migliore erogazione dei servizi. L’obiettivo è quello del risparmio attraverso un sistema più equilibrato dettato da una governance più convincente caratterizzata dalla semplificazione delle procedure. Tutto questo nel pieno rispetto della legge nazionale che regola natura e funzione dei consorzi. Si punta – ha continuato Mastrosimone – ad una azione manutentiva più idonea a garantire la stabilità idrogeologica, introducendo, nell’ambito delle funzioni del consorzio, la ‘forestazione protettiva’ per la reale tutela del territorio, in particolare dei bacini idrografici, mettendo a sistema, nel contempo, le varie competenze”.
Il Direttore generale ha parlato di “sistemi di controllo che vanno adattati al modello di governance, ripristinando strumenti volti ad ovviare ad una mancata responsabilizzazione gestionale dinanzi alla sponda pubblica come sistema di accompagnamento per superare le difficoltà. Importante – ha sottolineato Freschi – il tema della bonifica che non va intesa in senso restrittivo legato alla palude da prosciugare, ma come bonifica integrale, concetto molto più ampio che va interpretato quale corretta conduzione dell’intero reticolo idrografico. Fondamentale, quindi, la manutenzione dei bacini a monte, onde evitare disastri annunciati a valle. Indispensabili i ‘piani di classifica’ dei singoli territori per poter governare i ruoli, piani che, allo stato attuale, non sono completi. Quello che manca, pur in presenza, nei bilanci consortili, di una correttezza dal punto di vista economico e formale, è il giusto riscontro finanziario dovuto alla situazione di crisi in cui versa il comparto agricolo, per cui in alcuni casi sono venute meno le richieste di prenotazione di fornitura di acqua da parte degli agricoltori. Indispensabile – ha proseguito Freschi – ristabilire il flusso di liquidità per ottemperare agli obblighi nei confronti di Eipli, in merito alla fornitura di acqua all’ingrosso, ed Enel per quanto concerne la fornitura di energia, soprattutto per i tanti impianti di sollevamento. L’ipotesi di riforma complessiva dei Consorzi vede la figura di un commissario quale vero elemento di discontinuità nel trapasso tra le due concezioni gestionali, tempo previsto per l’attuazione del rinnovamento: un anno circa. Il Consorzio, dunque – ha concluso Freschi – come una vera e propria industria, un nuovo consorzio non più solo ‘agricolo’, ma afferente ai dipartimenti Agricoltura, Infrastrutture e Ambiente”.
Presenti ai lavori della Commissione "Controllo, Verifica, Monitoraggio", oltre al presidente Napoli (Pdl), i consiglieri Romaniello (Sel), Dalessandro (Pd), Navazio (Ial), Singetta (Api), Gaudiano (Gruppo misto), Falotico (Plb), Mollica (Mpa).