“Pur non avendo una specifica competenza, la Provincia, a cui la Regione ha affidato il coordinamento di enti pubblici e soggetti del privato sociale per fronteggiare il fenomeno dei lavoratori stagionali immigrati nell’area Vulture Alto Bradano, ha predisposto un piano di sviluppo operativo, cercando di attivare servizi con immediatezza – vista l’urgenza con cui era chiamata ad intervenire – e di sottrarre spazio all’illegalità e allo sfruttamento messo in atto dai caporali. Caporali a cui i lavoratori sono disposti a cedere parte del loro salario, già insufficiente, per il trasporto al lavoro, per l’acqua e per ogni altra necessità”.
Lo ha dichiarato l'assessore alle Politiche sociali della Provincia di Potenza Paolo Pesacane, nell'introdurre questo pomeriggio la presentazione di "Boreano – not for sale", il report sul Piano operativo Vulture Alto Bradano 2011, avvenuta nell'ambito della Giornata mondiale del rifugiato "Derive e Approdi" che si è svolta a partire da questa mattina in piazza Mario Pagano e si concluderà questa sera con il concerto gratuito degli Almamegretta al Parco Baden Powell di Potenza.
"Gli interventi pianificati e coordinati dalla Provincia, con l’attivo coinvolgimento di Caritas, Asp, Acquedotto lucano, Emergency, la cooperativa Punto e a Capo, le associazioni Amica, “Michele Mancino”, Arci e Libera, hanno provato – ha aggiunto – a “ridurre il danno” prodotto dalla obiettiva condizione di estremo disagio vissuta dai lavoratori, mettendo in atto interventi tempestivi, con l’intento di creare le condizioni affinché, in prospettiva, si possa superare una impropria logica dell’emergenza, che per decenni ha imperato, deresponsabilizzando di fatto, innanzitutto, i soggetti che dovevano accogliere gli stagionali. I risultati raggiunti possono senza dubbio considerarsi positivi, essendo stati garantiti approvvigionamento dell’acqua, servizi sanitari, di mediazione linguistica, di tutela legale e di orientamento ai servizi. Nonostante ciò l’intera vicenda andrebbe svincolata dall’approccio prevalentemente sociale, per giungere all’affermazione di veri e propri diritti di cittadinanza, evitando una novella riduzione in schiavitù. Il fenomeno va guardato anche dal punto di vista economico, perché attiene alla produzione e ai rapporti di produzione e riguarda da vicino anche i meccanismi di formazione del prezzo che vessano i produttori agricoli, i quali tendono a scaricare questa difficoltà sui lavoratori”.
“È necessario, dunque, ridefinire le regole dell’intera filiera immaginando – ha concluso Pesacane – un coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati in grado di indirizzare, monitorare e gestire politiche di produzione agricola, affinché non si determinino meccanismi di formazione del prezzo tali da riversare effetti negativi sugli ultimi “anelli della catena”, i lavoratori, e sui penultimi gli stessi produttori. La Provincia ha già cercato di immaginare interventi in una logica di sistematicità e non emergenziale. In questa direzione vanno sia il progetto Sprar (con cui sono stati accolti finora 38 stranieri) sia il progetto Aesculapius, finalizzato alla formazione del personale sanitario sulla medicina transculturale. Entrambi hanno ricevuto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica”. (r.s.)
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