Unioncamere Basilicata: crescono costi energetici per Pmi lucane

A subire gli incrementi delle tariffe dell’energia elettrica più consistenti sono le imprese con consumi maggiormente concentrati nelle ore serali e notturne e in quelle festive (ristoranti, alberghi), mentre le imprese con profilo più sbilanciato nelle ore diurne (artigiani e negozi di vario genere) riescono a contenere gli aumenti dei prezzi della fornitura. E nel II trimestre 2012 continuano a crescere i prezzi dell’energia elettrica per le piccole e medie imprese lucane. E’ quanto emerge dall’ultima rilevazione del Centro Studi Unioncamere Basilicata per l’Osservatorio Prezzi e Tariffe della Regione Basilicata, in riferimento ai contratti di fornitura avviati il 1° aprile 2012.
"Il secondo trimestre dell’anno non ha presentato, purtroppo, alcuna sorpresa, nel senso che conferma su base locale le difficoltà del contesto macroeconomico – spiega il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli. Le quotazioni del petrolio (che permangono su livelli ben superiori ai 100 dollari al barile) e la svalutazione dell’euro nei confronti della valuta americana, sostengono gli esperti, può favorire le imprese maggiormente export oriented ma penalizzano il sistema produttivo nel suo complesso per i maggiori costi di generazione dell’energia e, nello specifico, della fornitura di energia elettrica".
Con riferimento alle imprese allacciate in bassa tensione, i prezzi dell’energia del secondo trimestre si collocano mediamente su livelli più elevati sia rispetto al primo trimestre 2012 sia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In termini congiunturali i prezzi fissi multiorari hanno registrato un aumento nelle ore notturne (+3,2 per cento) e serali (+1,2 per cento), mentre sono rimasti invariati i corrispettivi delle ore diurne. Analoghe evidenze si rintracciano anche per quanto riguarda le imprese allacciate in media tensione. In sintesi, la rilevazione conferma quanto già emerso nel corso dell’ultimo anno.
Con il secondo trimestre, entra a regime anche la pubblicazione del Mercuriale del gas naturale, il nuovo strumento attivato dall’Osservatorio Regionale Prezzi & Tariffe. I contratti oggetto di monitoraggio sono stati individuati incrociando due classi di consumo (5-50 mila e 51-200 mila standard metri cubi di gas all’anno), due differenti scadenze contrattuali (12 o 24 mesi) e tre tipologie di prezzo (fisso, variabile o a sconto rispetto alle condizioni della tutela definite dall’Aeeg). Come per l’energia elettrica, il monitoraggio ha cadenza trimestrale. La prima rilevazione permette di giungere alla pubblicazione dei contratti a prezzo fisso sia a 12 che a 24 mesi per entrambe le classi di consumo indagate. Nello specifico, per le imprese che consumano fino a 50 mila standard metro cubo/anno, il prezzo fisso a 12 mesi è pari a 42,93 centesimi di euro per standard metro cubo, prezzo che scende a 41,40 centesimi per i contratti a 24 mesi. Più contenuti i prezzi per le imprese che consumano tra i 50 e i 200 mila standard metri cubi all’anno: i contratti a 12 mesi quotano mediamente a 41,93 centesimi di euro/Smc, che scendono a 40,20 centesimi per i contratti di durata più lunga.
Per ulteriori informazioni si può consultare il sito http://osservatorioprezzi.regione.basilicata.it/

  

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