Sciopero generale sospeso ma guardia sempre alta. Fai, Flai e Uila mettono in stand-by la mobilitazione annunciata due giorni fa contro l'abolizione di fatto della disoccupazione agricola. Dopo il pressing del sindacato, infatti, il governo ha ritirato dal testo la norma che modificava il trattamento assistenziale e previdenziale dei lavoratori agricoli, florovivaisti e forestali. “Finalmente possiamo ragionare su un testo scritto dal quale si evince che il governo ha riposto nel cassetto i propositi bellicosi in materia di disoccupazione agricola”, commentano con soddisfazione i segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil di Basilicata, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello.
“È una buona notizia ma restiamo vigili perché il rischio che la norma accantonata rispunti come emendamento nella discussione parlamentare è ancora alto. Per ora prendiamo atto che la mobilitazione sindacale ha prodotto come esito il ritiro della norma che riduceva con un colpo di mano inaccettabile i diritti previdenziali e assistenziali dei lavoratori agricoli senza porsi il problema degli effetti sociali che una tale controriforma avrebbe determinato. Continueremo a vigilare – concludono Lapadula, Esposito e Nardiello – affinché a nessun altro venga in mente di usare i braccianti agricoli e forestali come bancomat per mettere a posto i conti della previdenza e reperire le risorse per la riforma degli ammortizzatori sociali. Se il governo o chi per esso ci riproverà – concludono – troverà la strada sbarrata dalla nostra mobilitazione”.
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