“La discussione che sta avanzando in queste ore tra il Governo Monti e le parti sociali sulla riforma del mercato del lavoro, l’ art. 18 e sugli ammortizzatori sociali, dopo la disastrosa riforma delle Pensioni passata sotto silenzio, è il segno evidente della degenerazione della democrazia e della partecipazione di fronte al potere assoluto delle Banche e dei mercati finanziari”. Così il segretario regionale della Fiom Cgil, Emanuele De Nicola.
“Una riforma del mercato del lavoro in una recessione economica di questa natura, con l’aumento della disoccupazione e della precarietà, richiederebbe, al contrario il massimo coinvolgimento delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso una consultazione generale".
"Ridurre gli ammortizzatori sociali avendo già alzato l’età pensionabile – ha aggiunto De Nicola – significa creare un esercito di disperati e di ricattabili, che come in una guerra (tra poveri), dovranno combattere contro i giovani, in una competizione al ribasso dove l’essere umano diventa semplicemente una merce vendibile e acquistabile dal “peggiore offerente”.
In una crisi di questa natura, che vede sempre più aumentare il divario sociale, dove i manager pubblici e privati aumentano i loro compensi, questa controriforma diventa insostenibile e inaccettabile".
La Fiom , con lo sciopero del 9 marzo 2012, ha espresso chiaramente che un altro modello economico e sociale può e deve essere realizzato, perché affidarsi alle ricette neoliberiste che hanno prodotto questa crisi significa il disgregamento dei valori e delle conquiste civili guadagnate con anni di lotte democratiche.
Dalla recessione si esce redistribuendo la ricchezza dai profitti verso il lavoro, aumentando la solidarietà e gli spazi di partecipazione – ha concluso il segretario della Fiom – per evitare il crescendo di autoritarismo finanziario, che negli ultimi decenni sta dominando incontrastato gli Stati, producendo disuguaglianza e repressione della sovranità popolare, per queste ragioni la CGIL deve attivarsi per una mobilitazione generalizzata di tutta la società civile”.
bas 02