“Il Governo ha ritenuto legittimi i contenuti di una legge che, in particolare, mira ad evitare che ci siano ombre su procedimenti e verifiche ambientali”, afferma Navazio (Ial), promotore della normativa approvata di recente dal Consiglio regionale
"Nella seduta di venerdì scorso, il Consiglio dei Ministri ha esaminato varie leggi regionali e delle Province autonome su proposta del ministro per gli affari regionali, Piero Gnudi. Nell’ambito di tali provvedimenti, il Consiglio ha deliberato la non impugnativa per la legge della Regione Basilicata n. 6 del 26 aprile 2012 sulle ‘Disposizioni concernenti norme per l'accesso e la trasparenza in materia ambientale’”. Lo rende noto il consigliere regionale Alfonso Ernesto Navazio (Ial), primo firmatario della legge, per il quale “si tratta di un risultato molto importante per la nostra Regione poiché il Governo ha ritenuto legittimi i contenuti di una legge che, in particolare, mira ad evitare che ci siano ombre su procedimenti e verifiche ambientali. Attraverso la legge infatti, la trasparenza viene qui intesa come accessibilità totale, quale accesso da parte dell’intera collettività a tutte le ‘informazioni pubbliche’, secondo il paradigma della ‘libertà di informazione’ dell’open government di origine statunitense. La legge approvata oggi può rappresentare la rinnovata frontiera per un corretto rapporto tra il cittadino e l’amministrazione”.
“Una risposta concreta e riconosciuta dal Governo centrale – continua il presidente di ‘Io Amo la Lucania’ – che fa riflettere anche tutti coloro che non hanno creduto subito a questa legge tanto da definirla come un effetto di mero populismo. Oggi invece, la nostra regione, ha finalmente gli strumenti per definirsi riconoscibile al di là degli atti burocratici e delle mere dichiarazioni di buone intenzioni. Esistono certamente tante leggi nel nostro Stato, come nella nostra Regione. Ma ne esistono anche poche di buone. Con questa legge, abbiamo voluto aggiungere al patrimonio dei lucani un’affermazione di principio dove si possono riconoscere ed essere fieri di appartenere ad una regione che ne fa una pratica azione quotidiana”
Riferendosi al momento di totale confusione che la Basilicata sta vivendo in termini di chiarezza sull’ambiente, e in particolare alle vicende concernenti l’inceneritore Fenice e dunque all’accertamento delle reali responsabilità e delle possibili soluzioni, Navazio vede questa legge anche “come uno strumento attraverso il quale si possa assicurare il rientro in un minimo di legalità nella nostra Regione. La legge infatti, definisce innanzitutto il principio ispiratore dei comportamenti della Regione affinché l’informazione ambientale venga sistematicamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici in forme o formati facilmente consultabili. Un principio cardine se vogliamo recuperare la credibilità tra i cittadini”.
Tra gli effetti della legge figura la definizione del diritto di accesso all’informazione ambientale a chiunque ne faccia richiesta e senza che questi debba dichiararne il proprio interesse, così come previsto dall’art. 2. L’art.1 definisce il principio ispiratore dei comportamenti della Regione e infine, l’art. 3, demandando alla Giunta regionale la stesura di un formale regolamento, declina le linee guida alle quali lo stesso dovrà attenersi.