“La decisione del Governo di procedere al riordino territoriale dei presidi giudiziari di primo grado, di fatto tagliando le sedi distaccate e sopprimendo numerosi tribunali nel centro e nel sud Italia, è preoccupante. E pensare di risolvere i problemi della Giustizia italiana solo in termini di costi, senza valutare l'importanza di una amministrazione giudiziaria vicina ai cittadini e diffusa anche su territori disagiati è un segno di miopia”.Lo hanno detto Riccardo Nencini e Marco di Lello, segretario e vicesegretario del Psi, al sottosegretario alla Giustizia Salvatore Mazzamuto, nel corso di un colloquio avuto questa mattina per evidenziare “la preoccupazione dei socialisti per un ulteriore abbassamento della qualità e dell'efficienza della giustizia in Italia con i tagli indiscriminati alle strutture periferiche del tribunale di Melfi e di altri tribunali in Abruzzo, Campania, Puglia e in Lazio.” “Uno dei principi fondamentali della democrazia – hanno evidenziato Nencini e Di Lello a Mazzamuto – è il decentramento amministrativo, soprattutto in materia di servizi essenziali come la Giustizia o la Sanità. Un principio costituzionale che i socialisti hanno sempre difeso e continueranno a difendere”. Secondo gli esponenti socialisti, “è condivisibile la volontà del governo di procedere a un riordino territoriale dei presidi giudiziari, ma la scure non può abbattersi indiscriminatamente, tenendo conto solo di criteri aziendalistici o finanziari e senza un'attenta valutazione delle specificità dei territori e dei diritti delle popolazioni che li abitano. Il taglio dei tribunali territoriali – hanno concluso gli esponenti socialisti – non risolverà i problemi, ma anzi li aggraverà, sia in termini di efficienza che di costi. I cittadini saranno costretti a spostarsi e ad affrontare crescenti disagi da un punto di vista logistico e si moltiplicherà la mole di lavoro per i pochi tribunali superstiti, con un conseguente aumento dei tempi, già biblici, della giustizia italiana”.
BAS 05
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