Confesercenti: per ogni ambulante regolare ci sono tre irregolari

Ogni commerciante ambulante regolare (in Basilicata sono circa 30mila di cui 20mila in provincia di Potenza e 10mila in quella di Matera) ce sono tre irregolari per un giro d’affari da 1,2-1,5 milioni di euro. E’ questa la foto dell’abusivismo sulle aeree pubbliche scattata da Anva Confesercenti in occasione di “Abusivismo e contraffazione: tutti i dati che non tornano”, l’iniziativa nazionale per  presentare un ennesimo dossier denuncia sul fenomeno.
I casi più significativi denunciati da tempo dalla Confesercenti nel capoluogo di regione dove la situazione è sempre più inaccettabile per la presenza di ambulanti abusivi in più aree urbane da Via Del Gallitello a Viale Del Basento, che da sole rappresentano un quinto del potenziale commerciale lucano. Sono attività gestite da campani, pugliesi ed immigrati che vendono di tutto, persino elettrodomestici. 
“Ormai – spiega Maurizio Innocenti, presidente di Anva – il fenomeno abusivismo è dilagante. Le piazze dei nostri mercati – alcune dalla storia millenaria – vengono prese d’assalto dagli irregolari, portando non solo un danno economico agli imprenditori regolari, ma anche causando degrado”. Il dossier mostra, con precisione, l’esistenza di almeno 100 mila imprese del commercio su aree pubbliche del tutto irregolari, individuato attraverso l’incrocio delle banche dati pubbliche di Inps, Agenzia delle Entrate e Camere di Commercio. Si tratta di imprese che non versano un euro per fisco e contributi, e che per la maggior parte sono a titolarità non Ue. Una correlazione statistica che Confesercenti ha approfondito, scoprendo una possibile motivazione. Con l’introduzione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia), infatti, molte amministrazioni pubbliche, soprattutto nel Mezzogiorno, hanno ritenuto che questo nuovo documento – nonostante sia solo un’autocertificazione – sia comunque sufficiente per avviare un’attività di commercio ambulante itinerante. E quindi a fare richiesta di permesso di soggiorno per lavoro autonomo. “Difficile dire questi irregolari, dopo essere comparsi come impresa, che fine facciano. Il sospetto è che i cittadini che vengono da Paesi non Ue, molto spesso, siano intrappolati e sfruttati da reti e organizzazioni malavitose nostrane che ne gestiscono l’entrata in Italia: dal permesso di soggiorno all’avvio di attività commerciali nella piena illegalità”.
“Le istituzioni ai vari livelli – commenta Prospero Cassino, presidente Confesercenti Potenza – si  ricordano di questa categoria  in special modo quando devono pagare le tasse.  Gli ambulanti da sempre sono trattati con poca attenzione dalla politica e spesso maltrattati dalle istituzioni, che non capiscono che sono una risorsa, e non un problema!  Il nostro è un settore in grande difficoltà come è in difficoltà il commercio a posto fisso, perché calano i consumi in special modo al Sud, e in particolar modo tra i soggetti più deboli della società, cioè i nostri clienti. Nonostante le difficoltà e il calo delle vendite, aumentano il numero dei venditori ambulanti: questo significa che il nostro è un settore che procura lavoro e contribuisce a calmierare i prezzi del mercato, a fronte di una crisi generale. Ma – denuncia Cassino – i Comuni spesso non rispettano gli indirizzi regionali e ogni Comune funziona in maniera diversa dall’altro, applicando prezzi diversi e spesso altissimi, sia come occupazione di suolo pubblico, che come raccolta dei rifiuti, occupando lo stesso suolo e producendo gli stessi rifiuti. Senza ricevere in cambio nessun tipo di servizio! Nemmeno un bagno pubblico! Noi siamo convinti che dobbiamo invertire la tendenza e ottenere l’attenzione del mondo politico che ci è dovuta”.
“Il fenomeno abusivismo è sotto gli occhi di tutti”, commenta il presidente nazionale Massimo Vivoli. “E ha dimensioni tali da mettere a rischio l’intero settore del commercio, non solo quello su aree pubbliche, soffocando la ripresa che timidamente sta nascendo proprio in questo momento. E’ ora di cambiare pagina, innanzitutto sul fronte della trasparenza, incrociando le banche dati adisposizione per individuare furbi ed irregolari. Infine – conclude Vivoli – non è più rinviabile una seria politica di controlli sull’abusivismo commerciale: questa battaglia contro l’illegalità va condotta e vinta una volta per tutte”.

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