Debutterà domani, 31 ottobre, alle ore 18, al Banxhhurna di San Paolo Albanese, il nuovo spettacolo di Ulderico Pesce che racconta il radicarsi della cultura Arbëreshe in Italia e in Basilicata. Prendendo spunto dall’attuale conflitto tra una parte del mondo musulmano e il mondo cristiano, tra l’Isis e l’Occidente, si racconta il conflitto tra musulmani e cristiani bizantini che caratterizzò il 1400, quando i musulmani volevano conquistare Roma e dalla Turchia volevano invadere l’Albania per poi passare a Venezia, e successivamente a Roma, ma a fermarli furono proprio gli albanesi guidati da Skanderbeg. Alla sua morte, però, fu gioco facile per i musulmani conquistare i territori e allora, le popolazioni fedeli al rito bizantino scapparono, come i “rifugiati politici” di oggi, alla ricerca di nuove terre dove conservare le proprie radici. Arrivarono in Italia, e anche in Basilicata, a San Paolo Albanese, San Costantino Albanese, Ginestra, Maschito e Barile. Da 600 anni in questi piccoli borghi cercano di conservare il loro rito, la loro lingua, le loro tradizioni.
All’interno del progetto “Rete dei Riti Arbëreshe” Ulderico Pesce, con il suo lavoro, vuole contribuire a far conoscere questa grande cultura radicata in Basilicata: «Il testo è ambientato a San Paolo Albanese, nel Centro anziani: “gli ultimi suoni”, frequentato dalle ultime sette donne che vestono antichissimi costumi fatti con la ginestra, che parlano la lingua Arbëreshe», spiega il regista e attore lucano.
Dopo lo spettacolo è prevista una degustazione di formaggi e salami del Pollino e i concerti musicali dei gruppi Arbëreshe di Lungro, Frascineto e San Paolo Albanese.
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