Fca-Renault, Cisl Basilicata: “Governo apra confronto”

“La proposta di fusione presentata da Fca a Renault conferma che la strada da percorrere per rafforzare produzione e occupazione nel nostro paese è quella delle grandi alleanze internazionali ma vogliamo capire i dettagli industriali dell'operazione prima di esprimere un giudizio ponderato”. È quanto dichiarano in una nota congiunta i segretari generali della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella e della Fim-Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista. “Nella lettera dell'ad Manley cogliamo la volontà di proseguire il piano di sviluppo già avviato e di rafforzarlo ulteriormente con un'alleanza strategica in grado di assicurare ai due gruppi automobilistici la necessaria massa critica in una fase di rivoluzione tecnologica del comparto automotive. La possibilità di mettere insieme gli sforzi e condividere le piattaforme di sviluppo – continuano i due dirigenti sindacali della Cisl – significa poter competere da una posizione di forza con i grandi competitors internazionali in termini di quota di mercato, portafoglio prodotti e capacità di sviluppo tecnologico. Il nuovo paradigma della mobilità globale, imperniata su elettrificazione, connettività e guida autonoma, impone infatti investimenti che solo un grande gruppo a dimensione globale è in grado sorreggere. Si tratta di capire – aggiungono – se, al netto delle rassicurazioni di Manley, ci siano rischi di sovrapposizione e duplicazione e se gli attuali partner asiatici di Renault saranno o meno della partita. Per questo, in attesa di capire i contenuti del piano di fusione e le ricadute tutte ancora da verificare – continuano Gambardella ed Evangelista – è necessaria la massima trasparenza dentro un corretto quadro di relazioni industriali e allo stesso tempo diventa non più rinviabile l'apertura di un tavolo di confronto con il governo nazionale sul futuro della filiera automotive nel nostro paese che è fatta di tante piccole e medie imprese di componentistica. Davanti a trasformazioni di tale portata che posizionano un pezzo significativo della nostra industria dentro una catena di valore sempre più integrata a livello globale il governo non può stare alla finestra ma deve mettere in campo una strategia nazionale in grado di accompagnare le trasformazioni che stanno investendo il settore, con un occhio di riguardo ai temi della conoscenza, del capitale umano e della sostenibilità. Il nostro augurio – concludono – è che, archiviate le elezioni, si torni a ragionare sulle cose concrete e sulla vita reale delle persone e delle imprese”. 
 

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