“Partiamo dall’analisi genetica della trota autoctona e al contempo valutiamo lo stato di salute dei nostri fiumi, simboli stessi della nostra Regione, con l’obiettivo di renderli più accessibili e rilanciarli come mete escursionistiche o luogo di richiamo per gli amanti della pesca sportiva”.
Lo ha detto l’assessore regionale alle Politiche agricole, alimentari e forestali, Alessandro Galella, presentando alla stampa il progetto sullo “Stato di qualità del popolamento ittico”. Nato da una convenzione con Alsia e Arpab, il progetto impegna i ricercatori all’analisi genetica delle trote che popolano i corsi di acqua dolce lucani. Il punto di arrivo è identificare la specie autoctona, “come ci ha chiesto l’Ispra, per immettere – ha aggiunto l’assessore – pesci in sintonia con gli ecosistemi fluviali. Prima il ripopolamento artificiale non badava troppo all'origine genetica, ora grazie anche a un’accresciuta sensibilità ambientale pensiamo sia importante ripopolare i fiumi in modo naturale con le specie che si adattano all’ambiente. Abbiamo le punte di diamante Alsia e Arpab della ricerca e contiamo di concludere questo progetto entro fine anno, anche se non è escluso che si possa estendere ad altre specie autoctone”.
Alla conferenza stampa è intervenuto il direttore generale dell’Arpab, Donato Ramunno. “Abbiamo già i dati sulla qualità delle nostre acque, ora avremo l’analisi delle specie popolano i nostri fiumi, propedeutica all’aggiornamento della Carta Ittica, ferma al 2004, e al Piano ittico regionale. Il nostro censimento interesserà tutti i corsi d’acqua, dalla sorgente al mare. I nostri fiumi sono una risorsa non solo per l’ambiente ma anche per l’economia”. La rilevazione delle varie specie di trota presenti nei fiumi lucani, invece, è stata descritta dal dirigente Alsia, Gaetano Caricato.
L’amministratore unico di Alsia, Aniello Crescenzi, si è soffermato sulla qualità definita “eccellente” delle acque, confermata da un’indagine sull’indice ecologico determinata dalla qualità e quantità dei pesci che li popolano. “Dopo tre anni – ha detto – abbiamo ultimato un progetto sulla valorizzazione della trota autoctona della Basilicata, utilizzando dei metodi di analisi molecolare associati ai dati morfologici. Nei nostri fiumi sono state censite diverse razze e anche molti ibridi, nati cioè da incroci e non in grado di riprodursi. Questo nuovo progetto ci permetterà di avere un quadro più chiaro per selezionare e allevare le trote autoctone per il ripopolamento”.
Il progetto costerà 78 mila euro, “fondi – ha specificato il direttore generale della Direzione Politiche agricole; Emilia Piemontese – frutto della rimodulazione di risorse finanziarie del Feamp, il programma europeo per la pesca e l’acquacoltura. Il progetto sull’analisi genetica della trota autoctona e gli altri studi condotti finora saranno la best line di partenza per innestare gli strumenti di pianificazione e progettare le nuove attività per lo sviluppo del settore”.