L’Appennino lucano è il tratto dell’Appennino meridionale che si distende ad arco dalla sella di Conza (tra Campania e Basilicata) al passo dello Scalone (in Calabria), ovvero dall’Appennino campano a quello calabro. È delimitato dai fiumi Sele a ovest, Ofanto a nord, Bradano a est, dal golfo di Taranto a sud-est, dal mar Tirreno a sud-ovest e dalla piana di Sibari a sud-est.
Considerando anche le montagne del Cilento, questa parte della catena appenninica si estende molto al di là degli attuali confini politici della regione Basilicata, andando a comprendere un vasto territorio della provincia di Salerno (il promontorio del Cilento) e uno relativamente meno esteso della provincia di Cosenza (i monti dell’Orsomarso).
Gli splendidi boschi e le foreste lucane nel periodo invernale si colorano di bianco grazie alle abbondanti nevicate e fanno del paesaggio un panorama da cartolina.
I monti più alti della parte centrale dell’Appennino Lucano, sia del Potentino che della Collina Materana, sono: Montagna di Copertino (metri 1.456), Monte Tangia (metri 1.377), Monte Caldarosa (metri 1.491), Serra di Calvello (metri 1.699), Montagna di Arioso (metri 1.722), Monte la Croccia (metri 1.125), Timpa del Castello (metri 1.071), Monte Piano (metri 1.141), Monte la Serra (metri 995).
Nella zona del Marmo Platano, Melandro e Vulture troviamo: Monte Li Foi di Picerno (metri 1.350), Monte Santa Croce (metri 1.425), Monte Caruso (metri 1.236), Monte Vulture (metri 1.327), Monte Torretta (metri 1.071).
La Val d’Agri è coronata da una serie di monti quali: Monte Volturino (metri 1.836), Monte Raparo (metri 1.761) Monte Serralunga (metri 1.503), Monte Alpi (metri 1.893).
Nel senisese troviamo il Monte Pollino (metri 2.248), Serra Dolcedorme (metri 2.267).
La zona del Lagonegrese è frastagliata da numerosi monti come: Monte Sirino (metri 2.005), Monte Papa (metri 2.000).
Nel dettaglio:
- Le Piccole Dolomiti lucane costituiscono il cuore dell’omonimo parco naturale regionale (che si estende alle foreste di Gallipoli-Cognato). Sono denominate Dolomiti a ragione della somiglianza morfologica con le più famose montagne trivenete. La nascita del gruppo montuoso, che domina la parte centrale della val Basento, risale a 15 milioni di anni fa. Formate da cime scoscese modellate dall’azione millenaria degli agenti atmosferici, presentano guglie acuminate con un’altitudine media che si aggira intorno ai 1.000, 1.100 m s.l.m. Il punto più alto è quello del M. Caperino (1455 m) e del M. dell’Impiso (1319 m), denominata Piccole Dolomiti, a ragione della somiglianza con le più famose Pale venete e trentine. Altre cime rilevanti sono l’Incudine, la Grande Madre e l’Aquila Reale. Da menzionare, inoltre, i picchi delle Murge di Castelmezzano e quelli del monte Carrozze.
- I Monti Li Foj sono un gruppo montuoso, posto nel cuore dell’Appennino lucano, in posizione mediana rispetto ai gruppi montuosi del Santa Croce e della Maddalena. Costituiscono un altopiano la cui cima maggiore misura 1.365 m s.l.m., dominando le valli dei fiumi Marmo e Melandro. Tra le bellezze naturali si annoverano il piano della Nevena e il lago Romito. A partire dal 2006 le sommità dell’altopiano costituiscono un sito di interesse comunitario per la regione biogeografica del Mediterraneo, a ragione della lussureggiante flora ivi presente: faggio, abete bianco, cerro, acero, tiglio, oltre a diverse specie di prateria montana.
- Il massiccio del Monte Vulture è circoscritto da un anello viario costituito dalle strade statali 167, 303 e 401. Il Vulture è un vulcano spento situato nella parte settentrionale della provincia di Potenza, in Basilicata.La montagna, che raggiunge i 1.326 m di altitudine, sorge in posizione nord, nord-est rispetto ai monti Santa Croce (1.407 m), Pierno (1.268 m), Caruso (1.228 m) e Costa Squadra (1.342 m), dai quali è separata dalla Fiumara di Atella, affluente del fiume Ofanto.
- Il Monte Pollino, che da anche il nome al Parco, è ubicato nel gruppo montuoso confinante sia con la Regione Basilicata che con la Regione Calabria. L’insieme della catena montuosa si estende dal Mar Jonio al Mar Tirreno con un andamento trasversale in direzione sud-est separanti l’appennino delle montagne Silane Calbresi. Il Monte Pollino che raggiunge un’altezza di 2.248 metri, ha un ambiente tipico della montagna meridionale con aspetti diversi a secondo della stagione. Il patrimonio vegetativo è costituito da faggete, abete bianco, pino loricato. Ammirevoli sono le sorgenti che costituiscono splendide vie naturali di penetrazione nei fitti boschi, dando un habitat ideale alla fauna che è ricca e varia.
- Il massiccio del Sirino è un massiccio montuoso della Basilicata che comprende alcune tra le maggiori cime dell’Appennino meridionale (Appennino lucano): Monte Papa (2005 m), Cima De Lorenzo (2004 m), Timpa Scazzariddo (1930 m) e Monte Sirino (1907 m), rappresentando l’estrema propaggine meridionale del Parco nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese. La denominazione del massiccio prende il nome dalla vetta principale, che è superata in altezza solamente dal monte Papa. Il nome Sirino deriva a sua volta dal nome antico del fiume che vi nasce, Siris, l’attuale Sinni, la cui radice sanscrita sar significa scorrere, fluire. Alla foce del fiume, collegata al mar Ionio nel tratto costiero tra Policoro e Rotondella, anticamente era situata la città di Siris. Quando, nel V secolo a.C., fu vinta e distrutta dai tarantini, gli abitanti furono spinti nell’entroterra in direzione dell’alta valle del fiume, costituendo quei popoli sirini menzionati da Plinio che diedero poi il nome alla montagna. Dall’aspetto imponente, ma compatto, il gruppo montuoso è situato a ridosso del mar Tirreno dominando il Golfo di Policastro, nella parte sud occidentale della regione Basilicata (comuni di Lagonegro e Lauria) a dominio delle valli solcate dai fiumi Noce, Sinni ed Agri. Dalle sue vaste e spoglie praterie di vetta, lo sguardo spazia verso il golfo di Policastro, le guglie irte e selvose dei monti La Spina e Zaccana, l’imponente acrocoro del Pollino, il vasto ed immacolato bosco Magnano, i ripidi contrafforti del monte Alpi, il Raparo e le ampie e verdeggianti valli di Diano e dell’Agri.
Dove si può sciare in Basilicata?
Gli amanti degli sport invernali sono in continuo aumento, ecco i luoghi in cui è possibile sciare e trovare anche servizi di ristoro:
- Monte Sirino (Lagonegro): Impianto di risalita da metri 1550 a metri 1850; Sviluppo delle piste Km.1+300; Manovia, Seggiovia, Scuola di sci, Pista di discesa, Noleggio attrezzatura.
- Monte Volturino (Marsicovetere): Impianto di risalita da metri 1540 a metri 1860; Sviluppo delle piste Km.2+200; Manovia, Seggiovia, Scuola di sci, Pista di discesa, Noleggio attrezzatura.
- Montagna di Viggiano (Viggiano): Impianto di risalita da metri 1540 a metri 1860; Sviluppo delle piste Km.2+200; Manovia, Skilift, Campo scuola, Scuola di sci, Pista di discesa, Pista di fondo, Noleggio attrezzatura.
- Sellata Pierfaone (Abriola): Impianto di risalita da metri 1450 a metri 1750; Sviluppo delle piste Km.10; Skilift, Istruttori sci, Pista di discesa, Pista di fondo, Noleggio attrezzatura.
- Conserva di Lauria (Lauria): Impianto di risalita da metri 1400 a metri 1560; Sviluppo delle piste metri 750; Manovia, Skilift, Scuola di sci, Pista di discesa, Noleggio attrezzatura.
Enza Martoccia