Violenza di genere: i progetti della coop Adan

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la cooperativa sociale Adan sottolinea in una nota “l’importanza di un impegno costante tutto l’anno e che, accanto alla necessaria sensibilizzazione, è fondamentale intervenire attraverso progetti concreti, capaci di prevenire e affrontare il fenomeno in modo strutturato”.

Tra le iniziative più significative, spicca il progetto “Tutta un’altra vita!”, che per la prima volta in Basilicata introduce percorsi di prevenzione, trattamento e recupero per uomini autori di violenza.

Lo Sportello di ascolto, attivato a Potenza e finanziato dall’Otto per mille della Chiesa Valdese, offre consulenze gratuite e percorsi per incoraggiare comportamenti rispettosi e non violenti. Animato da esperti, il servizio rappresenta un punto di riferimento per gli uomini che decidono di affrontare le proprie problematiche o che vengono indirizzati dalle autorità. Lo Sportello si inserisce in una rete che coinvolge istituzioni, servizi sociali e forze dell’ordine, favorendo un approccio integrato al problema.

Parallelamente, Adan si dedica all’emancipazione delle donne vittime di violenza con il progetto GIRL EM(POWER). Finanziato anche questo dalla Chiesa Valdese, il progetto mira al reinserimento sociale ed economico delle beneficiarie attraverso tirocini e percorsi di formazione. I primi tirocini sono già avviati: uno presso una pizzeria per una madre vittima di tratta e un altro in un sistema SAI per una donna maltrattata. Nei prossimi giorni partiranno altri due tirocini: uno in un’attività commerciale e un altro in una struttura di accoglienza.

Questi percorsi, affiancati da supporto psicologico, rappresentano un passo cruciale per aiutare le donne a recuperare autonomia e fiducia in sé stesse, allontanandosi dai contesti di violenza. Il progetto include anche attività di formazione professionale, come corsi sulla coltivazione di piante officinali e work experience presso il laboratorio erboristico di Adan, rafforzando così l’autodeterminazione delle partecipanti.

“Con questi progetti – si legge ancora nella nota -, Adan dimostra che contrastare la violenza di genere significa costruire opportunità di cambiamento per chi subisce violenza e per chi la esercita, lavorando verso un futuro basato sul rispetto e sull’equità, tutti i giorni dell’anno”.

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