In questo spazio riepiloghiamo tutte le domande e le risposte, pubblicate sulla pagina Facebook della Regione Basilicata, relative alla crisi idrica. Interrogativi che ci giungono anche dai cittadini e che giriamo agli enti competenti per poter rispondere in maniera chiara e puntuale. Qui riepiloghiamo i quesiti già pubblicati sul social.
Oggi, 3 gennaio 2025, è stata predisposta la riparazione della condotta idrica a Brindisi di Montagna che collega l’impianto di sollevamento del Camastra al potabilizzatore di Masseria Romaniello. Se ne parla da tempo, ma è sempre stato detto che intervenire significava interrompere l’erogazione idrica per almeno trenta ore. Perché Acquedotto lucano solo ora ha deciso di agire?
Perché ora ci sono le condizioni per evitare un blocco totale dell’erogazione: innanzitutto c’è una maggiore disponibilità di acqua grazie alla captazione dal Basento e ai livelli del Camastra che sono saliti per effetto della pioggia e della neve dei giorni scorsi. Ciò ha consentito di aumentare la capacità di accumulo per soddisfare il fabbisogno idrico durante le trenta ore in cui il sollevamento dell’acqua resterà sospeso. In sostanza, durante i lavori l’erogazione è garantita dalle riserve accumulate. Si tiene conto anche del fatto che in questo periodo di chiusura delle scuole e di diverse attività i consumi idrici risultano minori rispetto agli standard.
Perché non viene fatta l’operazione di “sfangamento” del Camastra, considerando che ora la diga è quasi del tutto vuota?
Aspetti tecnici ed economici rendono particolarmente complesso il dragaggio degli invasi, tant’è che in cinquant’anni di storia delle dighe in Italia (ne sono oltre 500, quasi tutte costruite nel dopoguerra) non è mai stata fatta una pulizia dei sedimenti. Si stima che nel Camastra ci siano circa 5 milioni di metri cubi di fanghi: se si volessero portare via solo un milione di metri cubi servirebbero circa 33mila camion, cento tir al giorno sulle strada lucane. I sedimenti sono rifiuti speciali da catalogare e non possono essere utilizzati, ad esempio, per il ripascimento di una spiaggia vittima dell’erosione costiera. Inoltre, considerando che il trasporto dei sedimenti costa circa 30 euro al metro cubo, per movimentare solo 1 milione di metri cubi dei 5 totali, servirebbero 150 milioni di euro.
Quali lavori si faranno sulle dighe lucane per evitare che la crisi idrica di questi mesi si ripeta in futuro?
Il primo obiettivo è aumentare la capacità di accumulo di acqua: entro marzo 2026 sarà completato lo schema Basento-Bradano con il collegamento dell’adduttore tra Acerenza e Genzano (importo finanziato 9 milioni di euro). Previsti e finanziati interventi anche per le dighe di Conza, Saetta e per lo schema Ofanto (in totale 11,5 milioni di euro) e l’interconnessione degli schemi Basento-Bradano e Ofanto (30 milioni). Quanto al Camastra, il commissario straordinario nazionale per l’adozione di interventi urgenti connessi al fenomeno della scarsità idrica, Nicola Dell’Acqua, ha candidato al Pniissi (Piano nazionale di interventi infrastrutturali e per la sicurezza del settore idrico) un intervento di pulizia e rimozione dei sedimenti (30 milioni di euro) e la realizzazione di un nuovo scarico in grado di intercettare il canale naturale a valle della diga, nel comune di Trivigno (31 milioni). Acque del Sud, infine, ha programmato altri interventi, per un totale di 57 milioni, che riguardano Monte Cotugno, Pertusillo, le traverse Agri, Basento, Sarmento e Tauro. Opere che saranno completate tra il 2026 e il 2027.
Perché la scorsa estate è stato vietato l’uso del Basento per irrigare i campi del Metapontino?
Dalle analisi delle acque prelevate nel Materano era emersa una elevata carica batterica e dato che l’acqua, per uso irriguo, viene utilizzata senza trattamenti di potabilizzazione, ne era stato sconsigliato l’uso a tale scopo. Si tratta di batteri che vengono abbattuti dal processo di potabilizzazione quindi non più presenti nell’acqua all’uscita dal potabilizzatore.
Quali sono le cause della crisi idrica?
La perdurante siccità (da maggio a oggi -80% di acqua rispetto allo stesso periodo dello scorso anno) ha messo a nudo le criticità strutturali delle dighe lucane. Il Camastra, in particolare, è l’unico invaso che non ha connessioni con altri e, quindi, è particolarmente esposto alla variabilità del meteo. Meno pioggia, meno acqua. Inoltre la sua capacità di accumulo è stata ridotta dal 1968 (anno del suo completamento) a causa di una mancata manutenzione, che ha determinato la crescita di sedimenti, e delle leggi in materia che, nel corso dei decenni, hanno richiesto, senza successo, modifiche di natura strutturale per garantire sicurezza e antisismicità. L’apporto al fabbisogno idrico delle sorgenti, inoltre, è ridotto drasticamente proprio a causa della carenza di pioggia e neve.
A quanti controlli viene sottoposta l’acqua prima di arrivare nelle case dei cittadini. E chi controlla i depuratori che scaricano nel fiume Basento?
Acquedotto lucano prevede tre controlli al giorno, tutti i giorni, compreso la domenica. Il primo è sul cosiddetto “Camastrino”, dove confluisce l’acqua del Basento. Successivamente il flusso idrico arriva nel vascone di accumulo di acqua grezza a Masseria Romaniello, qui avviene il secondo campionamento. Il terzo, invece, viene effettuato all’uscita dal potabilizzatore prima che l’acqua venga immessa nei serbatoi di accumulo per la distribuzione. Complessivamente il processo richiede tempistiche lunghe, tenuto conto che l’acqua impiega nove ore per raggiungere la vasca del grezzo partendo dal “Camastrino”, a cui si aggiungono altre venti ore per completare il percorso e raggiungere la vasca di accumulo. La potabilizzazione, infine, ne richiede altre 4/5. Acquedotto lucano controlla anche i cinque depuratori che scaricano nel fiume (Potenza, Pignola, Vaglio, Brindisi di Montagna e Trivigno) con prelievi dal lunedì al venerdì.
Il Basento era l’unica soluzione per fronteggiare la crisi idrica del Camastra?
Sì, considerando anche i tempi imposti dall’emergenza, perché è l’unica risorsa che può garantire una portata costante di 400 litri al secondo di acqua, più o meno quanto in grado di dare oggi il Camastra. Nessun’altra fonte può garantire lo stesso volume d’acqua.
La Basilicata è ricca di sorgenti. Non potevano essere utilizzate quelle al posto del Basento?
Già si utilizzano le sorgenti di buona qualità (Fossa Cupa, Aggia, Capo d’Agri ed altre). Il loro contributo complessivo è oggi di soli 350 litri al secondo per effetto della riduzione delle portate dovuta alla siccità. Tra agosto e settembre, in piena emergenza, sono state ripristinate anche le sorgenti di Corvino e Pozzo Colombaia che assicurano circa 70 litri al secondo.
Si stanno cercando altre fonti alternative per incrementare i volumi d’acqua?
Sì, tra Val d’Agri e lago Pantano con indagini geologiche per scavare pozzi che siano utili. Sono in fase di riconversione a fini potabili di un pozzo e di una sorgente gestiti dal Consorzio di bonifica. Potranno garantire, nel complesso, oltre 50 litri al secondo. Si tratta di contributi importanti ma marginali ma rispetto ai 400 litri al secondo che assicura il Basento.
Perchè in alcune case l’acqua che sgorga dai rubinetti ha un colore marrone o rossastro?
È “colpa” delle tubazioni rimaste vuote per un po’. Nelle condotte c’è sempre un biofilm, una patina che si crea sulla superficie del tubo. Quando le svuoti, questo film si stacca in parte e quando le riempi di nuovo la pellicola viene trasportata con l’acqua donando un colore marrone-rossastro. Per un periodo iniziale l’acqua potrebbe avere queste caratteristiche. Acquedotto lucano cerca di evitare l’inconveniente in fase di riempimento dei serbatoi, scaricando un po’ d’acqua finché visivamente appare più limpida, ma è un’operazione che non può fare per le condutture condominiali e le piccole condutture cittadine.
Capita anche che nelle case l’acqua che esce dal rubinetto sia di colore biancastro e si chiarifica con il passare dei minuti. Perché?
L’acqua è di colore biancastro perché presenta microbolle d’aria generate dal riempimento delle condotte vuote. Acqua ed aria, quindi, si miscelano provocando questo fenomeno. Basta tenere l’acqua biancastra in un recipiente di vetro per qualche minuto per verificare che il fenomeno si esaurisce.
Il prelievo dell’acqua del Basento per analizzarla è stato fatto il 22 novembre quando i 29 comuni erano ancora serviti con l’acqua del Camastra. Com’è stato possibile analizzare l’acqua del Basento dopo il processo di potabilizzazione a Masseria Romaniello? Non c’era dentro l’impianto ancora acqua del Camastra?
L’acqua potabilizzata si può stoccare in serbatoi separati. Quando Acquedotto lucano ha cominciato a potabilizzare l’acqua del Basento, all’interno dell’impianto non c’era una goccia del Camastra e i 29 comuni venivano serviti da acqua della diga accumulata nei serbatoi. Nel frattempo Arpab ha potuto fare le analisi sul flusso idrico proveniente dal Basento e trattato dal potabilizzatore. Solo dopo l’esito delle analisi, quindi a partire da ieri sera, Acquedotto lucano ha cominciato a distribuire l’acqua proveniente dal Basento.
Perché è ancora necessario diversificare l’orario di erogazione comune per comune e perché capita che l’acqua arrivi nelle case in ritardo?
In questo periodo, e verosimilmente per altre 48 ore, si stanno effettuando manovre di ripristino del regolare regime di portata e pressione nelle condotte. Questo perché, nel periodo di scambio tra le acque del Camastra e le acque del Basento, i serbatoi principali sono stati chiusi in attesa del via libera da parte dell’ASP e le condotte e i serbatoi comunali si sono svuotati. Ripartendo da zero, nelle fasi di riempimento, si generano sacche d’aria in alcuni punti della rete che per essere rimosse necessitano di manovre idrauliche laboriose che impiegano tempo. Per questo, in alcuni paesi, l’acqua arriva tempestivamente ed in altri risulta ancora da ripristinare. Acquedotto Lucano comunica che questa problematica è in fase di risoluzione.
A Potenza un’autocisterna piena d’acqua potabile è entrata nel parcheggio della Regione Basilicata, in viale Verrastro, scatenando polemiche sui social. E’ al servizio del palazzo regionale?
No, è semplicemente entrata nel parcheggio per rifornire il punto di distribuzione di acqua potabile allestito dalla Protezione civile, a disposizione di tutti i cittadini e, in particolare, dei residenti di Poggio Tre Galli. E’ stato deciso di prevedere la distribuzione gratuita di acqua nel parcheggio della Regione perché vigilato e, di notte, chiuso da un cancello. Tutti gli altri punti di distribuzione allestiti in città si trovano in aree “protette” per evitare che ci siano manomissioni o danneggiamenti durante la notte: area dello Scambiologico di Santa Maria, in via Nazario Sauro (vicino al Municipio), parco Baden Powell, parco Tre Fontane (accanto alla sede del comitato di quartiere che garantisce il controllo), via Roma (nei pressi della palestra), Sant’Antonio La Macchia (vicino al Comune) e Bucaletto nei pressi della chiesa.