Una serata all’insegna della storia, riservata ai fatti che avvennero il 16 luglio del 1860 a Ferrandina. In occasione del 150° Anniversario dell’ insurrezione lucana e dell’Unità d’Italia, l’associazione La Cupola Verde, in collaborazione con il Centro di Aggregazione Giovanile e con il patrocinio della Regione Basilicata, Provincia di Matera e Comune di Ferrandina, ha organizzato la manifestazione “Ferrandina nelle vicende storiche del Risorgimento Lucano”. Alla serata hanno partecipato il saggista Alessio Ambruso, il giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno Riccardo Riccardi, il coordinatore della segreteria del Comitato per il 150°, Giampaolo D’Andrea, il presidente del Consiglio regionale (nonché presidente del Comitato per il 150°), Vincenzo Folino, Brunella Massenzio, consigliere comunale di Matera (in rappresentanza dell’assessore regionale alla Cultura, Rosa Mastrosimone), l’assessore comunale di Ferrandina, Felice Mastrangelo (in rappresentanza del sindaco Ricchiuti), e Nicola Pavese, presidente dell’associazione promotrice della manifestazione. Il coordinamento è stato affidato al giornalista Filippo Radogna. Ospite dell’evento è stato l’assessore comunale alla Cultura di Matera, Antonio Giordano. Ha allietato la serata Daniela Ippolito, che ha presentato un concerto, per voce e arpa, dal titolo “Dai canti dell’insurrezione ai canti di lavoro e dell’emigrazione”.
Il filo conduttore che ha unito gli interventi dei partecipanti è stata la ricostruzione dei fatti del lontano 1860 a Ferrandina e in Basilicata, recuperando la memoria storica degli avvenimenti di quel tempo quando un gruppo di giovani locali durante i festeggiamenti della Madonna del Carmine, nella Piazza del Largo (l’attuale Piazza Plebiscito), lanciando i cappelli per aria inneggiarono a Garibaldi e a Vittorio Emanuele II. Era il 16 luglio del 1860 e questo fu il primo moto insurrezionale del Sud Italia contro i Borboni. Peccato, però, che a ricordare tale avvenimento ferrandinese non vi sia traccia di alcuna intitolazione di strada, piazza o apposizione di una lapide. Confidiamo, quindi, nell’ assessore Mastrangelo che durante il suo intervento, a nome dell’amministrazione comunale, ha comunicato l’impegno assunto per ricordare l’avvenimento storico e si è fatto portavoce di tale iniziativa. Non dimentichiamo che Ferrandina ebbe un ruolo importante e molto attivo: capeggiò infatti la rivolta che fu di incitamento anche per gli altri paesi limitrofi.
Il saggista Ambruso ha ricordato che <l’evento, pur importante, non è riportato debitamente nella storiografia regionale. Manca, cioè, la “pagina” scritta dalla rivolta ferrandinese> . Da qui la necessità a colmare questo vuoto da parte di alcuni storici e saggisti locali, come Nicola Caputi, Salvatore Centola, lo stesso Alessio Ambruso e Carlo Palestina, che tra il 1870 e il 1994 hanno divulgato i fatti inerenti all’insurrezione Borbonica nella cittadina aragonese. Il giornalista Riccardi, invece, si è soffermato sulla figura di Giuseppe Garibaldi, <dalla personalità dinamica e controversa, eroe dell’impresa dei Mille che cambiò la storia del Paese e che per primo capì la necessità di mettere insieme il Risorgimento Italiano>. Una riflessione in merito al tema della serata è giunto dal prof. D’Andrea che ha evidenziato come <con l’Unità d’Italia si sono aperte le porte della modernità, l’indipendenza e l’unità poi ha permesso la libertà di commercio che è stata conseguente alla libertà politica>. Nel suo intervento la Massenzio ha annunciato come anche Matera si unirà alle prossime commemorazioni testimoniando l’importanza della condivisione dei valori del Risorgimento. La stessa politica dovrebbe riflettere sul divario economico e sociale tra le diverse aree del Paese, ed in questo il revisionismo storico di certo non ci aiuta.< Sotto il profilo economico – ha spiegato il presidente Folino – siamo un Sud che deve sì puntare sulle proprie risorse, la cultura, l’ambiente, il turismo agroalimentare, ma il federalismo ha un senso solo se si definiscono i costi standard dei vari servizi>.
Da qui a venire molte saranno le celebrazioni in ricordo dei 150 anni dell’Unità D’Italia e noi non dimenticheremo la Basilicata. Terra di Orazio e di antica memoria, che con il Risorgimento ha scritto la prima pagina di una nuova storia.
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