Rapone riscopre l’antica tradizione del Falò di San Giuseppe con una serata organizzata dall’Associazione Folklorica ‘A Naninella, sabato 17 marzo, a partire dalle ore 20,30 alla Fontana Vecchia.
Attorno al fuoco si balleranno le danze popolari tipiche della tradizione raponese, si intoneranno sonetti e canti in dialetto locale, si potranno degustare piatti tipici accompagnati da un buon vino locale. Una festa dedicata non solo agli amanti della tradizione ma anche ai bambini che attraverso momenti ludici diventeranno “depositari” di antiche usanze popolari che purtroppo, poco a poco, stanno scomparendo.
Per molti anni a Rapone “s’era persa l’usanza”, come raccontano gli anziani del paese, ma dopo il grande consenso raccolto lo scorso anno con un Falò organizzato in poche ore, quest’anno
‘A Naninella ha deciso di fare le cose in grande e accendere un “vero fuoco” che illuminerà e coinvolgerà tutta la popolazione.
Fatti propria dalla religione cristiana, i riti dei "fucalazzi" sono comuni a molti paesi lucani, ma anche in Italia e anche un po' dovunque in Europa, traccia di una comune radice e un identico sentire. L'intento liberatorio è ben visibile nell'euforia che accompagna tutt'oggi la festa che vede coinvolti tutti, a prescindere dall'età, nella realizzazione di un falò spettacolare, dove si brucia di tutto, dalle fascine delle potature alla legna raccolta per l’occasione, ai ciocchi di legno ai vecchi mobili, alle sedie sgangherate, alle lettere e agli oggetti legati ad amori infelici di cui non si vuole conservare più alcuna testimonianza.
Oltre ad essere un modo di ricordare antiche tradizioni, che per secoli hanno costituito un punto di riferimento per la nostra società, questa iniziativa costituisce anche l'occasione per staccarsi dai problemi quotidiani e riflettere sulla realtà da un punto di vista diverso da quello che oggi una frettolosa e superficiale cultura cerca di imporci.
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