L’esponente di Fdi chiede al presidente Pittella quali sono le politiche di integrazione per i migranti messe in campo finora dalla Regione
“Quante e dove sono allocate le strutture temporanee, quali organizzazioni gestiscono le predette strutture e come sono state scelte, quali Enti hanno aderito allo Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e quanti posti, ciascun Ente, ha messo a disposizione, a quanto ammonta la spesa regionale per il mantenimento delle strutture, a quanto ammonta, finora, il contributo regionale (ove vi fosse stato) per il mantenimento dei posti Sprar, quali sono le politiche di integrazione messe in campo finora dalla Regione per i migranti”.<br /><br />Lo chiede in una interrogazione al presidente della giunta Marcello Pittella, il consigliere di Lb-Fdi Gianni Rosa, dopo aver appreso delle intenzioni di raddoppiare il numero dei migranti attualmente ospitato sul territorio regionale.<br /><br />“Prima di lanciare i soliti proclami sul raddoppio degli immigrati ospitati in Basilicata, il Presidente Pittella – scrive Rosa – si è interrogato su quanto la Basilicata può supportare, in termini di ospitalità e di accoglienza, in termini di numeri e servizi? Siamo sicuri di riuscire ad assicurare una vita dignitosa alle persone che giungono qui dal mare”? “È facile – continua – fare i ‘buoni’ con parole di solidarietà. È facile pulirsi la coscienza ed ingraziarsi i favori di quanti con superficialità affrontano il tema dell’immigrazione. Quanti si sono interrogati se basta solamente accogliere gli immigrati e poi lasciarli abbandonati a loro stessi, rinchiusi nei centri sovraffollati o questuanti di fronte i supermercati”?<br /><br />“Ed è questo – dice l’esponente Lb-Fdi – che abbiamo chiesto a Pittella con un’interrogazione. Raddoppiamo la quota di immigrati. Ma siamo in grado di accoglierli? Quanti posti sono disponibili in regione? Quante sono le strutture temporanee? Da chi sono gestite? Cosa fanno gli immigrati accolti dai lucani? Quali sono le politiche di integrazione? Come il raddoppio degli immigrati si concilierà con l’arrivo a breve dei lavoratori stagionali extracomunitari”? “Certo – sottolinea Rosa – noi siamo i razzisti. Ma qualcuno dei ‘buoni samaritani’ si è mai chiesto se la Basilicata può davvero offrire prospettive di vita ai migranti? Il Piano per l’accoglienza dei migranti 2011 prevedeva, per la Lucania, una quota massima di immigrati da assistere di 476 unità su 50.000, in base ad un coefficiente calcolato sulla percentuale di abitanti lucani in rapporto alla popolazione nazionale. In pratica 0,95% del totale dei migranti. Questo per permettere un’equa e “omogenea distribuzione sul territorio del numero dei soggetti beneficiari che giungono nel nostro paese”.<br /><br />“Al 30 dicembre 2014 – scrive il consigliere regionale – su un totale di 66.066 migranti (circa 16.000 in più) la Lucania acconsente già al raddoppio, accogliendo 857 unità. A febbraio 2015, gli immigrati presenti in Basilicata risultano essere 898 su 67.128. Raddoppiare ulteriormente significa raggiungere i livelli di regioni quali il Veneto, che si è espresso con un secco no all’ulteriore accoglienza di immigrati e che ha più di 4 milioni di abitanti e la Toscana che ne ha poco meno di 4. Regioni che, però, hanno, rispettivamente, 111 e 144 strutture temporanee di accoglienza. La Basilicata ne ha 9”.<br /><br />“Il Presidente, prima di impegnare la Lucania – chiede Rosa - ha chiesto agli amministratori locali se e quanta disponibilità hanno nei loro Comuni? Se e quali progetti di accoglienza ed inclusione possono mettere in campo? Perché organizzare partite di calcio non ci sembra proprio una politica di integrazione. O ha solo sparato una cifra a caso per impressionare i falsi buonisti che ‘gongolano’ a dare del razzista a chi si indigna per le morti in mare e per sostenere le politiche fallimentari del suo Premier”? “Prima di dire ‘raddoppiamo gli immigrati’, noi vogliamo sapere – conclude l’esponente di Lb-Fdi – come vivranno e cosa faranno. Certo, noi siamo i razzisti e non siamo figli del sistema che, nel 2011, permise lo scandalo del CIE di Palazzo. Siamo i razzisti e ci preoccupiamo di come vivono nel nostro territorio gli immigrati. Noi siamo i razzisti, ma prima di dire sì vogliamo essere sicuri che la Lucania ed i lucani possano sopportare e supportare il raddoppio delle presenze degli immigrati. La credibilità non si acquista sfruttando le disgrazie altrui. Rispetto per gli uomini, le donne e i bambini assassinati in mare”.<br /><br />