Il capogruppo del Pd: “Un accordo, quello siglato ieri, che apre tante finestre sul futuro ma che vuol essere anche funzionale alloggio per il presente, per tutti quei giovani ricercatori che vogliono spendere le loro competenze in questa terra”
“L’accordo tra il Cnr e la Regione Basilicata è la plastica testimonianza della volontà di scommettere nella ricerca come propulsore di qualità per spingere nella nostra terra le attività di difesa ambientale e di crescita per la competitività delle imprese lucane e dell’intero sistema formativo d’intesa con l’ Università di Basilicata”. A dichiararlo il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Luca Braia.
A parere dell’esponente del Pd “le opportunità determinate dall’accordo stipulato alla presenza del presidente del Cnr, Luigi Nicolais, consentiranno di intensificare i rapporti con il più importante centro di ricerca presente in Basilicata e di svolgere il ruolo di soggetto centrale di numerose partnership pubblico private che si sono consolidate negli ultimi anni, come quella del Consorzio Tern (Tecnologie per le Osservazioni della Terra e i Rischi Naturali), in grado di attingere importanti finanziamenti europei nel settore della ricerca per l’implementazione di sistemi avanzati di tutela del territorio come i progetti Tern 1 e Tern 2 o come il progetto ‘Smart Basilicata’” approvato dal Miur per l’implementazione di sistemi digitali integrati per lo sviluppo sostenibile e della società dell’informazione a seguito della partecipazione al bando ‘Smart Cities and Communities’; azioni importanti che aprono varchi per lo sviluppo e che il passato paventava almeno per la nostra comunità , come barriere invalicabili”.
“Un accordo, quello siglato ieri – prosegue Braia -, che apre tante finestre sul futuro ma che vuol essere anche funzionale alloggio per il presente, per tutti quei giovani ricercatori che vogliono spendere le loro competenze in questa terra e per questa terra, capitalizzando al meglio la loro formazione. Fattore centrale per lo sviluppo di un territorio è la complementarietà dei ruoli e delle funzioni svolte dai centri di ricerca e dal sistema delle imprese, i primi naturalmente dediti allo studio e alla implementazione di prototipi, gli altri destinati per definizione a produrre beni, erogare servizi e generare profitto”.
“Per noi lucani – conclude il capogruppo del Pd – diviene un modo per cambiare rotta e proporci pionieri dell’innovazione oltre i confini regionali e nazionali; è questo approccio che può far crescere e migliorare la nostra società regionale, storicamente gregaria, sino ad immaginarla condottiera verso quello sviluppo sostenibile di cui l’intero globo terrestre ha bisogno”.