Con la firma della convenzione tra Azienda ospedaliera regionale San Carlo e Dipartimento di Strutture, Geotecnica e Geologia applicata dell’Università di Basilicata prende il via lo studio propedeutico alla definizione di strategie per la riduzione del rischio sismico del complesso ospedaliero di Macchia Romana. La task force universitaria si occuperà inizialmente dei 17 padiglioni la cui realizzazione fu avviata prima del sisma del 1980, già oggetto di precedenti valutazioni di vulnerabilità sismica.
Un’attività specifica è prevista per il padiglione A, l’unico completato e attivo all’epoca del sisma del 1980, mentre gran parte degli altri edifici, essendo ancora in costruzione, avevano visto adottare in corso d’opera accorgimenti e modifiche funzionali atti a migliorarne la sicurezza sismica. Per il padiglione A, quindi, sarà rivalutata la vulnerabilità sismica alla luce delle normative tecniche attuali e sarà poi valutata la convenienza economica e le strategie più opportune per la messa in sicurezza.
La terza linea di un’altra tipologia di edifici (i padiglioni F1, F2 ed E) costruiti già in base a normative antisismiche, ma in epoca precedente alla OPCM 3274 del 2003 che ha modificato in modo sostanziale il quadro normativo per le costruzioni in zona sismica.
Le valutazioni saranno basate anche sulla documentazione tecnica (progetti, relazioni di calcolo) e sui dati sperimentali già disponibili. Dall’attività di studio resterà esclusa la nuova palazzina degli uffici e dei servizi, costruita in epoca successiva al 2003 e in fase di ultimazione.
L’attività di ricerca sarà svolta nell’arco di quindici mesi e sarà articolata in tre fasi con un cronoprogramma assai dettagliato:
1) fase 1 (3 mesi): raccolta e sintesi dei risultati delle valutazioni attuali della vulnerabilità e dei livelli di rischio sismico, approfondimento e omogeneizzazione delle analisi di vulnerabilità;
2) fase 2 (6 mesi): rivalutazione della vulnerabilità sismica del padiglione A e degli edifici antisismici ante 2003;
3) fase 3 (6 mesi): definizione di una graduatoria di priorità di tutti gli edifici del San Carlo per individuare le situazioni più critiche, definizione delle soluzione migliori, con relativi costi, per i diversi tipi di intervento, analisi della capacità di risposta dell’Ospedale a eventuali eventi sismici attesi, definizione di una strategia globale per la messa in sicurezza sismica dell’Ospedale.
Il responsabile scientifico è il prof. ing. Angelo Masi dell’Università della Basilicata, il responsabile tecnico è il direttore della Gestione tecnico patrimoniale dell’Ospedale, l’ing. Giuseppe Spera.
“Con questo intervento – spiega il direttore generale dell’AOR San Carlo – affrontiamo in modo completo, approfondito e risolutivo il grande tema dell’emergenza sismica. Non ci limiteremo soltanto a una fotografia dell’esistente, ma dopo aver ricevuto i dati sulla situazione di ogni edificio, con il supporto delle professionalità dell’Università, elaboreremo un piano di ampio respiro e riorganizzeremo le attività dell’ospedale in modo tale che nel caso di un grave sisma tutte le strutture necessarie alla gestione dell’emergenza (pronto soccorso, gruppo operatorio, dialisi) siano in condizione di lavorare in condizioni di assoluta efficienza e sicurezza”.
(bas – 04)