I consiglieri regionali Giannino Romaniello (Sel), Rocco Vita (Psi), Alessandro Singetta (Api), Antonio Autilio (Idv), Alfonso Ernesto Navazio (Ial), Roberto Falotico (Plb), interrogano il presidente De Filippo sui concorsi banditi dall’Arpab

In premessa, i consiglieri ricordano che “l’Arpab ha bandito, negli anni 2009/2010, numerosi concorsi per il reclutamento di personale, giungendo all’assunzione di 21 unità a tempo indeterminato, suddivise in diversi profili professionali. Tali atti sottolineano i consiglieri – adottati in un contesto di restrizioni finanziarie regionali, hanno determinando un notevole impegno di spesa a carico del bilancio della Regione Basilicata”.

I consiglieri firmatari della interrogazione ricordano, anche, “la presa di posizione delle Organizzazioni sindacali FP CGIL e FPL UIL che, con nota del 19 luglio 2010, segnalavano presunte irregolarità dell’Arpab in relazione alle procedure di assunzione di personale” e sottolineano “quanto disposto dall’articolo 17 comma 2 lettera ‘c’ della legge regionale n. 11 del 14 luglio 2006 relativo al controllo preventivo di merito e di legittimità esercitato dalla Giunta e dal Consiglio regionali, su proposta della Giunta regionale, sugli atti degli Enti sub regionali, tra cui l’Arpab, in relazione alle assunzioni del personale, le dotazioni organiche e le relative variazioni”.

Alla luce di quanto esposto, i consiglieri interrogano il Presidente della Giunta regionale al fine di comprendere se: “la Regione Basilicata, attraverso gli organi competenti, ha esercitato l’azione di controllo preventivo di merito e di legittimità previsto dalla legge, con particolare riferimento alla verifica del fabbisogno reale del personale dell’ente in oggetto, dei piani occupazionali annuali, della valutazione dei carichi di lavoro, della copertura finanziaria della spesa, dell’effetto sul rispetto del patto di stabilità regionale, sulle modalità di composizione delle commissioni esaminatrici”. I consiglieri chiedono, altresì, di sapere se: “l’Agenzia ha ottemperato agli obblighi di legge stabiliti dall’Ispra per l’accreditamento dei laboratori su alimenti e acqua da cui consegue la rilevanza ufficiale dei dati delle certificazioni rilasciate”.