“Quattro discendenti di lucani – riferisce il presidente della Commissione regionale dei Lucani all'estero, Pietro Simonetti – partecipano all’iniziativa formativa programmata e organizzata dalla Federazione italiana emigranti e famiglie (Filef) campana e lucana per il periodo dal 26 al 18 maggio prossimo. Il percorso formativo che vedrà coinvolti figli di emigrati, di seconda e terza generazione, lucani e campani, ha come obiettivo prioritario lo sviluppo di conoscenze e di azioni per la valorizzazione e la promozione nei settori dell’ambiente, del turismo e della cultura ,attraverso la verifica contestuale dei proficui rapporti esistenti tra le due Regioni (Basilicata e Campania). Durante le attività, i giovani partecipanti, di cui 10 campani e 4 lucani, avranno l’opportunità di conoscere progetti ed attività specifiche da poter trasferire e implementare successivamente nei contesti nazionali di provenienza per le attività degli Sportelli”.
“Le attività di progetto – sottolinea Simonetti – oltre alla formazione, saranno corredate da momenti di riflessione comune ed individuale su eventuali progetti da sviluppare successivamente. Il percorso formativo di Agenti di sviluppo dell’emigrazione ha avuto altre tre edizioni, realizzatesi tutte in Campania, con buoni risultati in termini di impatto occupazionale ed emotivo. A quest’ultima edizione ha aderito la Basilicata con un obiettivo tutto lucano, in attesa che il Dipartimento Formazione e Lavoro, di concerto con l’Università di Basilicata, emani i bandi per i corsi per gli Sportelli. L’obiettivo specifico lucano – spiega il presidente della Crle – consiste nel promuovere, nei partecipanti, la consapevolezza dell’importanza della realizzazione di una rete culturale ed innovativa per la promozione della cultura lucana all’estero attraverso la determinazione di reti sociali e virtuali con le proprie identità e radici in modo tale da attivare, nei Paesi di provenienza, iniziative sociali ed imprenditoriali coerenti con i bisogni e le necessità presenti ivi presenti”.
Per la Commissione dei Lucani all’estero, il percorso formativo rappresenta una buona occasione per far conoscere ai giovani lucani come è cambiata la propria regione di origine e quali siano state le attività realizzate in questi anni nei vari settori dell’ambiente, del turismo e della cultura per promuoverle e/o trasferirle nei propri territori. “Entrando nel particolare – continua Simonetti – la settimana lucana, dal 2 al 9 maggio, prevede testimonianze significative nel settore della cultura, coinvolgendo la Fondazione Zetema di Matera, nel turismo con l’Apt regionale e la presenza di docenti universitari e rappresentanti delle istituzioni locali che si interessano della promozione del settore, testimonianze nel settore dell’ambiente con la presenza di presidenti di parchi regionali e nazionali, oltre che dell’associazionismo ambientale e dell’imprenditoria lucana. Interverranno, anche, esperti del mondo della comunicazione e dell’informazione locale. È previsto, inoltre, un seminario su Rocco Scotellaro, che si svolgerà a Tricarico, per conoscere meglio il pensiero del ‘giovane sindaco di Tricarico’ che scrisse ‘siamo entrati in gioco anche noi con i panni e le scarpe che avevamo’, riferendosi al protagonismo dei giovani contadini del Sud, ma anche a tutti quei lucani che hanno lasciato la propria terra e che hanno tentato di esprimere i propri saperi fuori dalla regione”.
“Il progetto – afferma Simonetti – vuole essere l’occasione per recuperare identità e saperi propri per meglio valorizzarli attraverso idee imprenditoriali ed attività da implementare, dopo la fase formativa, nel proprio contesto. Oltre alla fase formativa, durante la settimana lucana, sono previsti anche momenti di animazione musicale e cinematografica sul tema dell’identità lucana. Al termine delle tre settimane formative sarà realizzato un volume in cui i partecipanti potranno riportare l’esperienza specifica raccontandosi sul significato dell’esperienza fatta. Il percorso formativo – conclude – costituisce un altro tassello per avvicinare i figli di lucani all’estero alle proprie radici culturali, promuovendoli come ‘agenti di sviluppo’ del proprio territorio e della propria cultura ed identità sociale ed antropologica”.