(ACR) ODG FISIOTERAPISTI, DI SANZA: UN IMPORTANTE PRIMO PASSO

Il consigliere regionale del Pd, Antonio Di Sanza, prende atto del rinvio all’esame delle Commissioni per ulteriori approfondimenti della pdl, a firma anche del collega consigliere Pittella (Pd), con cui si propone di modificare il regime autorizzativo per gli studi privati dei fisioterapisti previsto dalla legge regionale n. 28 del 2000 (Norme in materia di autorizzazione delle strutture sanitarie pubbliche e private). Nel contempo, esprime soddisfazione per l’approvazione all’unanimità in Consiglio regionale di un ordine del giorno sullo stesso tema con cui, quantomeno, si invita la Giunta regionale “a disciplinare, con proprio provvedimento, l’utilizzo della strumentazione semplice e complementare per tutti quei casi in cui è rispettato il principio della prevalenza dell’attività libero – professionale del fisioterapista rispetto al profilo organizzativo e strumentale dei macchinari, ricorrendo, se del caso, ad una elencazione delle apparecchiature che è possibile utilizzare nel rispetto della normativa regionale e nazionale vigente”.

“E’ un punto di equilibrio – dichiara Di Sanza – che risponde comunque all’obiettivo di tutelare e garantire la categoria, in attesa di una disciplina più chiara della normativa. La pratica applicativa ed interpretativa della L.R. 28/2000, infatti, ha portato, di fatto, a ritenere che i fisioterapisti possano svolgere attività libero – professionale senza dover ottenere la preventiva autorizzazione ex articolo 4, comma 1, della L.R. 28/2000 a condizione che il fisioterapista utilizzi come terapia solo quella manuale e non anche quella strumentale ad essa abbinata, anche se la norma, all’articolo 4, comma 2, lett. b), non stabilisce in modo esplicito un divieto di utilizzo di apparecchiature, siano esse semplici o complesse. In difetto di ciò, sia gli organi competenti regionali che le associazioni di categoria chiamate in causa hanno dato interpretazioni legislative di tali norme molto contrastanti tra loro”.

“Pertanto – conclude Di Sanza – in attesa che maturi un diverso approfondimento legislativo sulla materia, abbiamo ritenuto di invitare la Giunta regionale ad esplicitare e chiarire le condizioni ed i limiti di competenza e di esercizio che devono essere rispettati affinché le attività libero -professionali dei fisioterapisti possano effettivamente considerarsi escluse dal campo di applicazione della L.R. n. 28/2000 e successive modifiche, al fine di evitare anche conseguenze giudiziarie civili e penali per gli operatori del settore”.

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