“La Guardia medica di Metaponto – afferma Pagliuca – ha rappresentato da sempre un servizio sanitario d’eccellenza, se si pensa ai 3500 interventi effettuati nel periodo estivo del 2009 ed ai 5100 del 2008, annoverando prestazioni che vanno dalle patologie respiratorie gastroenteriche e cardiologiche a ferite traumatiche, agli effetti procurati da contatti con meduse, ustioni ed altro, senza tralasciare la necessità delle prescrizioni di farmaci per pazienti fuori sede. Questa chiusura – continua Pagliuca – fatta ad avvio della stagione estiva ha una evidente ripercussione negativa anche di tipo economico e, sicuramente, intacca gli sforzi fatti dagli operatori turistici e dall’Assessore alle Infrastrutture per salvare la stagione balneare in corso. Inoltre, le vicende che interessano l’ospedale di Tinchi, le preoccupazioni rivenienti da altri ospedali territoriali ed ora questa azione riguardante un avamposto sanitario strategico, mi convincono sempre di più che è arrivato il momento di affrontare in modo organico l’intera organizzazione del servizio sanitario sul territorio. La tecnica del ‘carciofo’ – dice Pagliuca – non ci interessa e ci adopereremo perché si proceda attraverso una rivisitazione profonda del piano sanitario regionale ormai ultra datato perché risalente al 1997”.
“E’ necessario – sostiene Pagliuca – che l'assessore Martorano venga in Consiglio, presentando un quadro sinottico dal quale diventi possibile capire quale era il proposito del Piano sanitario del 1997 e che cosa è oggi la Sanità sul territorio. L’appello lo rivolgo a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale affinché il Consiglio stesso rivendichi la supremazia nel ruolo di programmazione, evitando che l’assessore di turno o il direttore di turno operino secondo personali progetti. Nei prossimi giorni la nostra azione sarà, dunque, rivolta a riportare le scelte riguardanti la sanità in discussione nel luogo istituzionalmente deputato a tale scopo che è l’Aula del Consiglio regionale. Ci siamo stancati – conclude Pagliuca – di dover rincorrere certe scelte schizofreniche, estemporanee ed incomprensibili che stanno alimentando solo il quadro di incertezza e di paura sulla capacità del nostro sistema sanitario e rispondere alle reali esigenze dei cittadini”.