(ACR) RIFORMA ELETTORALE, SALIERNO: AMAREZZA MA ANCHE SPERANZE

“Per chi ha creduto e sostenuto una proposta di riforma elettorale che prevedeva anche l'abolizione del listino di maggioranza non è facile nascondere l’amarezza per la decisione ‘obbligata’ del Consiglio regionale di emendare la legge con la mini-riforma per l’abolizione del solo listino, approvata un mese fa”. E' il commento del consigliere Adeltina Salierno (Pd).

“Il Consiglio dei Ministri – sottolinea Salierno – ha infatti comunicato l’impugnativa della mini riforma adottata, mettendo a rischio l’Assemblea regionale che si eleggerà il 28 e 29 marzo. Con l’emendamento approvato, l’abolizione del listino si applicherà alla legislatura successiva a quella che verrà. Sarà, quindi, obbligatorio approvare al più presto anche il nuovo Statuto regionale. E’, quindi, un’amarezza mitigata sicuramente dalla convinzione che, anche se non vale per noi la democratica abolizione del listino, abbiamo sicuramente avviato il processo di una vera riforma elettorale regionale, proprio come era nella mia proposta originaria. Spetterà al nuovo Consiglio regionale – dice ancora Salierno – non disperdere il lavoro che abbiamo fatto sinora per rendere più democratico il voto degli elettori ed affrontare il nodo della rappresentanza di genere che comunque sarebbe rimasto irrisolto”.

Nel sottolineare che “la responsabilità politico-istituzionale ha costretto a fare marcia indietro perché dopo la decisione del Consiglio dei Ministri non sarebbe stato responsabile avviare un braccio di ferro che, con il ricorso alla Corte Costituzionale, avrebbe avuto tempi ed esiti imprevedibili”, Salierno evidenzia che “aver affermato un principio di democrazia paritaria che riguarda praticamente tutti i soggetti che fanno politica e che devono misurarsi su un sistema proporzionale senza rete alcuna, visto e considerato che il senso del listino maggioritario è stato snaturato e affidato alla contrattazione politica delle segreterie partitiche, è comunque un buon risultato, che alla vigilia non era per nulla scontato. Si tratta adesso, da parte delle segreterie dei partiti e per quanto ci riguarda, della coalizione di centrosinistra, di tenerne conto, per tornare al significato originario del listino, cioè non apparati di partiti, ma rappresentanza di personalità di genere e generazioni. Credo che questo possa essere l’impegno minimo che debbano assumersi il Pd e i partiti del centrosinistra per non annullare del tutto l’annuncio di una stagione di riforme che ha alimentato forti e legittime aspettative nella società civile lucana, da non deludere. E’ una ‘sfida’ culturale, prima che politica, per il Pd e il centrosinistra”.

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