Il Vicepresidente del Consiglio regionale pro tempore, Giacomo Nardiello, ha inviato una lettera aperta al direttore de “Il Quotidiano”, Paride Leporace, in risposta ad un articolo pubblicato giovedì 15 aprile, relativamente alla vicenda dei rimborsi spese ai consiglieri regionali.
“Per la stima che nutro per il Suo lavoro – scrive Nardiello – sento il dovere di manifestarLe tutto il mio rammarico per la pubblicazione di un titolo ad effetto “Truffa, 4 consiglieri alla sbarra” sul giornale da Lei diretto, ieri, giovedì 15 aprile, a pagina 16, a firma di Leo Amato.
I toni usati nel titolo a tutta pagina e nell’articolo, mi permetta, evocano situazioni paragonabili ad assassini sanguinari, spacciatori di droga, affiliati a cosche malavitose condannati senza appello, mentre invece, nel caso di specie, si tratta di un rinvio a giudizio, che nel nostro ordinamento, giova ricordarlo, rappresenta il modo ordinario di esercizio dell’azione penale e segna l’inizio del processo di merito per l’accertamento del reato e la colpevolezza degli imputati.
“Come noto – precisa Nardiello – i processi si celebrano in tribunale dove sia l’accusa che la difesa si confrontano, tenendo sempre a mente che la nostra Costituzione, democratica e repubblicana, stabilisce che ciascun imputato non è considerato colpevole sino alla sentenza definitiva di condanna. Francamente credo che abbia niente a che fare con il legittimo diritto di cronaca l’evocazione della sbarra. Confondere un passaggio processuale con una sentenza definitiva di condanna, mi sembra alquanto fuori luogo e professionalmente poco adeguato.”
“Il mio atteggiamento sulla vicenda – conclude il Vicepresidente – è di assoluta serenità; infine, mi permetto di consigliare a coloro che sono chiamati a raccontare sui giornali le vicende umane e processuali dei cittadini, di usare le parole per il loro significato proprio e di non farsi prendere la mano alludendo a situazioni che non sono conformi alla realtà.”