”Le indiscrezioni emerse sulla stampa sul nuovo piano industriale che Marchionne presenterà in questi giorni sono oggettivamente una forte novità sul versante industriale per il nostro tessuto produttivo”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Giannino Romaniello (Sel), a parere del quale “siamo per la prima volta in presenza di una riorganizzazione che nei fatti consolida la strategia della Fiat di diventare uno degli attori del settore auto puntando ad essere detentrice in Europa di una specifica fetta di mercato che è quello delle fasce basse del prodotto. Il piano definisce l'assetto produttivo di Fiat in Italia sia sul versante dei prodotti che dei siti. Una scelta che se da una parte consolida il ruolo e la funzione centrale del sito di Melfi, dall'altro conferma la volontà di chiusura di Termini Imerese e la espulsione di cinquemila lavoratori dagli stabilimenti pur prevedendo un aumento delle auto prodotte dalle attuali 680 mila a circa un milione entro i prossimi cinque anni”.
“Il tema pertanto – prosegue Romaniello – riguarda la condizione di lavoro, il futuro della componentistica e la non secondaria questione delle scelte sull'allocazione delle attività di ricerca e sviluppo. In particolare per quanto attiene alla componentistica, si tratta di riprendere la vecchia ipotesi di costituzione di un polo a Melfi per fornire i siti del Sud. Ma con un occhio anche verso le altre case europee in particolare per la fascia di auto del settore A, B,C assumendo il tema della economia di scala come uno dei fattori principali di competitività”.
Per Romaniello occorre “aprire una nuova stagione di confronto e contrattazione avendo come bussola la difesa della condizione di lavoro e dei diritti e lo sviluppo e consolidamento delle produzioni in Italia. All'interno di questa necessaria impostazione s'inseriva la proposta di difesa delle produzioni a Melfi dei prodotti della Punto e quindi del sito Lasme, cosa che invece i vertici di Confindustria, a partire dal suo ex presidente Martorano, non hanno saputo difendere nell'interesse della regione al di là degli interessi di parte”.