“Bisogna rilanciare lo sviluppo in Basilicata, attraverso una buona gestione delle risorse e dei fondi disponibili, mettendo in pratica scelte politiche coraggiose che rispondano ad un impegno etico e non a sterili motivi di interesse”
“La fotografia scattata dallo Svimez è quella di una Basilicata in recessione, dove il tasso di disoccupazione continua a crescere, dove continuano ad emigrare studenti e lavoratori verso le realtà del Nord che, sempre più spesso, offrono loro solo contesti precari. Con il Pil diminuito del 5 per cento nel 2009, la Basilicata vede drammaticamente investiti i settori dell’agricoltura, dell’ industria, del trasporto, da una crisi che ha le sue radici nel passato e che continua a ‘mutilare’ drasticamente l’economia della nostra regione, accentuando un fenomeno che è, comunque, internazionale”. Ad affermarlo è Alessandro Singetta, consigliere regionale di Alleanza per l’ Italia, il quale ritiene che “gli oltre 100 mila posti di lavoro che si sono persi nel settore manifatturiero nel Sud, dal 2008 al 2009, il dato che attesta che il 14 per cento delle famiglie meridionali vive con meno di 1000 euro al mese, la disoccupazione reale al 24 per cento, le difficoltà incontrate dalle famiglie nella gestione della vita quotidiana, sono tutti sintomi di un sistema che non funziona, di un’economia ‘malata’, di strutture sociali carenti, se non addirittura assenti”.
“L’ impietosa diagnosi del livello di benessere socio – economico fatta dallo Svimez – continua l’esponente di Alleanza per l’ Italia – deve far riflettere sulla gravità e, soprattutto, sulla ‘cronicizzazione’ di determinati fenomeni. Quasi il 50 per cento dei laureati meridionali è disoccupato, l’8 per cento delle famiglie ha difficoltà addirittura nell’acquisto di alimenti: questi dati testimoniano una situazione che deve essere, ad ogni costo, risanata, attraverso una gestione del territorio e delle risorse più attenta ed oculata, attraverso il contenimento della spesa pubblica e, soprattutto, utilizzando al meglio le risorse”.
“C’è bisogno – sostiene Singetta – di operare scelte coraggiose che possano costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, creando occupazione, infrastrutture, turismo, servizi più efficienti. In questo senso, le politiche regionali e comunitarie possono, anzi devono, fare molto, in particolar modo nei prossimi anni, altrimenti non si potrà liberare il Mezzogiorno, e con esso la Basilicata, dalla pesante cappa del sottosviluppo. L’impegno – conclude Singetta – deve partire, sia da una gestione razionale delle risorse e dei fondi disponibili, sia da un ‘impegno etico’ che si allontani dalle vecchie, ed ormai stantie, pratiche politiche di ‘interesse’. Bisogna creare nuove opportunità che possano essere fruibili da tutti senza distinzioni di alcun genere”.