(ACR) SODDISFAZIONE PITTELLA PER LEGGE SU INTEGRAZIONE AUDIOLESI

“L’approvazione della legge in merito agli ‘Interventi per l’inserimento e l’integrazione sociale a favore dei sordi’ costituisce – afferma Pittella – un atto di grande civiltà e sensibilità nei confronti di chi non è e non deve essere considerato diverso, bensì un esponente della società in grado di ottemperare ad ogni dovere e, nel contempo, di usufruire di qualsiasi diritto rientri nei principi della appartenenza e della partecipazione. La Regione Basilicata – aggiunge – intende garantire il pieno rispetto della dignità umana, dei diritti di libertà dei soggetti che vivono la condizione di carenze sensoriali dell’udito, affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva e che vedono, quindi, compromesso l’apprendimento ‘normale’ ed esaustivo del linguaggio parlato. Pertanto, la finalità è quella di promuoverne la piena integrazione nella famiglia, nella scuola e nella società, anche attraverso la prevenzione con precoci interventi diagnostici, abilitativi e riabilitativi. L’obiettivo è di riuscire a parlare con gli stessi tempi dei coetanei normoudenti, acquistando sempre maggiore autonomia comunicativa, indispensabile per una piena integrazione sociale”.

“L’impegno da me profuso in Commissione e, quindi, in Consiglio regionale, insieme con Di Sanza e gli altri consiglieri – dice Pittella – va nella direzione di trovare idee e proposte per una comunità a misura d’uomo, dove anche i più deboli non si sentano esclusi, seguendo l’imprescindibile concetto della ‘inclusione’ che concerne l'accesso ed il livello di integrazione delle persone all'interno delle relazioni sociali. Ed è partendo da queste considerazioni che ci si è resi conto del ruolo fondamentale delle Istituzioni, dando vita a progetti formativi che favoriscano ed incentivino l’integrazione attraverso percorsi che siano per ogni cittadino un processo di crescita personale e culturale, quindi anche professionale. Seguendo queste linee guida, il provvedimento prevede interventi di carattere socio-psico.pedagogico, interventi che rendano effettivi il diritto all’informazione ed il diritto allo studio, l’adeguamento delle attrezzature e del personale dei servizi educativi, sportivi, del tempo libero e sociali, la fruibilità dei mezzi di trasporto, l’organizzazione di comunità alloggio, case- famiglia per residenze anche temporanee, la istituzione di centri socio-riabilitativi che rendano possibile la vita di relazione. Di fondamentale importanza – rileva Pittella – la diffusione della Lingua dei Segni, come strumento e modalità di accesso all’informazione ed alla comunicazione, con particolare riferimento ai programmi diffusi dal sistema televisivo e sul web, nonché alle sedute consiliari regionali, provinciali e comunali. A monte di tutto questo – specifica Pittella – la predisposizione di servizi per la consulenza genetica e la diagnosi prenatale e precoce per prevenire le malattie genetiche, gli immediati accertamenti audiologici per i neonati, l’intervento di esperti per la logopedia e l’uso delle protesi per l’abilitazione linguistica orale precoce. Con la legge – conclude Pittella – la Regione Basilicata ha dato seguito all’articolo 3 della Costituzione e all’articolo 5 dello Statuto che sanciscono l’obbligo di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione all’organizzazione politica, economica e sociale”.

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