“I gravissimi episodi avvenuti in un istituto superiore di Potenza con protagonisti studenti destano allarme tra quanti hanno competenze istituzionali nell’attività di promozione della cittadinanza scolastica, intesa come cultura della legalità e contrasto dei fenomeni della violenza giovanile”. E’ quanto sostiene l’assessore regionale alla Formazione-Lavoro-Cultura Antonio Autilio per il quale “le giovani generazioni nell’intero Paese vivono un momento storico sicuramente delicato per un passaggio epocale che però non può essere generalizzato – come troppo spesso accade – con il rifiuto di sentirsi protagonisti o un atteggiamento di isolamento. E’ sicuramente una crisi di valori che siamo chiamati a fronteggiare, ciascuno per la propria responsabilità. Di qui – continua – assume maggiore rilevanza la proposta che ho lanciato solo qualche giorno fa di un Patto tra istituzioni ed educatori, contribuendo come Regione a rafforzare azioni ed attività contro la dispersione scolastica e per la formazione culturale e civile dei nostri ragazzi”.
“Si tratta – evidenzia l’assessore – di costruire una “rete” sempre più sinergica tra Regione, Enti locali, istituzioni scolastiche, associazioni dei genitori e di volontariato che si occupano a vario titolo di problemi giovanili, per rendere ancora più efficaci gli interventi ed estenderli a tutti i campi di vita ed interesse dei giovani”.
Nello specifico, nel Programma per la qualificazione, il rafforzamento e l’ampliamento dell’offerta formativa scolastica abbiamo previste tre distinte azioni: la prima è finalizzata a contrastare i fenomeni della violenza giovanile e del cosiddetto “bullismo”, il dilagare delle tossicodipendenze e a diffondere la consapevolezza del valore della legalità; la seconda è finalizzata a ridurre il fenomeno della dispersione scolastica; la terza concerne l’orientamento scolastico e professionale. Sul tema specifico della violenza giovanile e su quella di genere, i percorsi – prosegue Autilio – che abbiamo individuato prevedono le seguenti attività: una ricerca finalizzata a stimare l’entità e la gravità del fenomeno della violenza di genere nelle sue diverse manifestazioni e nei vari contesti sociali, integrato da incontri con testimoni privilegiati, per un approfondimento nella dimensione sociale e regionale; un’analisi del profilo problematico del fenomeno per le implicazioni di natura sociologica, antropologica psicologica e giuridica con particolare riferimento alla condizione adolescenziale e giovanile; l’elaborazione di proposte tendenti alla prevenzione con l’indicazione dei sevizi di aiuto alla persona; l’attivazione di momenti di informazione e di confronto tra ragazze e ragazzi della scuola anche con testimonianze, letture di testi per la sensibilizzazione e l’approfondimento del fenomeno.
Puntiamo inoltre a favorire progetti di legalità intesa come apprendimento allo scopo di rendere visibile, partendo dall’esperienza e dalla riflessione degli studenti, il confine tra legalità ed illegalità, offrendo modelli di comportamento fondati sui principi della convivenza vivile e del rispetto delle regole. La sfida che viene lanciata ai giovani lucani – conclude Autilio – è quella che li richiama ad una netta assunzione di responsabilità, sostenuta dall’Istituzione regionale e fondata su un piano di pari dignità, fatto di obiettivi comuni. La partecipazione dei giovani alla vita istituzionale della Regione, in un momento storico in cui sono venuti meno i tradizionali luoghi di aggregazione, rappresenta dunque una necessità se si vuole veramente investire sul futuro”.
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