(AGR) BANDO VALBASENTO MATERA, ARRIVATE 42 PROPOSTE

Sono 42 le proposte di partecipazione al bando Valbasento – Matera scaduto nel mese di gennaio. E’ quanto è emerso nel corso del Comitato di gestione della reindustrializzazione della Valbasento riunitosi oggi, a Potenza, nella sala Verrastro della Giunta regionale.
Coordinato dal presidente della Regione, Vito De Filippo, il Comitato è composto anche dal rappresentante del Consorzio per lo sviluppo industriale e dal rappresentante del ministero per lo Sviluppo economico e ha il compito di valutare le proposte di insediamento produttivo nell’area della Valbasento e della città di Matera.
Il bando Valbasento Matera ha una dotazione finanziaria di circa 50 Meuro, risorse in parte derivanti da precedenti bandi e in parte dal bando Pia – Treviso.
“Le oltre quaranta manifestazioni d’interesse arrivate per il recupero dei siti inattivi – afferma il presidente De Filippo – rappresentano un segnale positivo per aprire una nuova pagina dello sviluppo di questa importante e strategica area industriale. Il Governo regionale, consapevole delle difficoltà vissute dal sistema produttivo a causa, soprattutto, della crisi finanziaria internazionale che ha colpito anche la Basilicata, ha messo in piedi una nuova opportunità recuperando risorse rimaste inutilizzate negli anni passati. La Regione Basilicata, con un diverso e successivo bando, ha poi aggiunto altri 50 meuro per l’intero territorio regionale identificando nel mobile imbottito la priorità settoriale per Matera e comuni limitrofi. Riteniamo – continua De Filippo – che queste risorse possano rappresentare una spinta per aiutare le imprese a uscire dal difficile momento congiunturale. E per aiutare la Valbasento e la città dei Sassi a tornare a esprimere quel dinamismo produttivo che negli ultimi anni è stato costretto a disperdersi.
Purtroppo, però, anche in questo settore, occorre evidenziare la totale assenza dello Stato nonostante i mille annunci. Più volte la Regione Basilicata ha chiesto allo Stato di affiancarla sostenendo investimenti strategici e costruendo insieme percorsi che consentano di utilizzare anche l’esperienza di agenzie nazionali. Avevamo proposto un accordo interistituzionale individuando tre principali campi strategici: azioni a sostegno diretto delle imprese; azioni a sostegno delle reti tra imprese; lo sviluppo di un sistema accogliente. Purtroppo l’unica risposta che è arrivata è stata quella di bloccare i fondi Fas, destinati proprio allo sviluppo, tentando di utilizzare quelle risorse per coprire i debiti nella sanità di alcune regioni meno virtuose della nostra. Noi non ci stiamo e siamo sicuri di avere il sostegno di molte altre regioni italiane”.

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