Per il presidente della terza Commissione consiliare “nel Piano di sviluppo rurale 2014-2020 abbiamo uno strumento fondamentale per realizzare il modello di agricoltura moderna a cui aspiriamo”
“Creare e strutturare i percorsi di filiera nel settore agricolo è il futuro che da qui a qualche anno deve caratterizzare questo comparto in Basilicata. Solo le filiere sane potranno garantire il successo sui mercati internazionali e risultati in termini di quantità delle produzioni, superando uno dei problemi principali dell’agricoltura locale, con prodotti d’eccellenza ma con numeri ridotti per la commercializzazione su larga scala”. Lo dichiara il presidente della terza Commissione, Vincenzo Robortella (Pd), al termine della seduta dell’organismo consiliare, con all’ordine del giorno l’audizione dell’assessore all’Agricoltura, Luca Braia, proprio in merito alle prospettive future e le scelte politiche da compiere per sostenere gli agricoltori.<br /><br />“Bisogna continuare ad incentivare – prosegue Robortella – le richieste che arrivano a livello regionale dal mondo produttivo agricolo, fornendo quel supporto indispensabile in termini di conoscenza e credito economico al fine di contribuire al rafforzamento di produzione e commercializzazione per le imprese lucane, che in larghissima parte sono micro e piccole imprese. Reputo per queste ragioni molto positivo quanto si mette in campo a favore del biologico, nell’ottica del rispetto dell’ambiente, con 87 milioni di euro, e l’annuncio delle prossime misure a valere sul Programma di sviluppo rurale, nello specifico dedicate al miglioramento aziendale delle imprese lucane con le misure 4.1 e 4.2. Altro capitolo di fondamentale importanza è il ricambio generazionale, con il sostegno ai giovani agricoltori. Ben 800 domande circa già presentate, con l’apertura di una nuova finestra nel prossimo mese di luglio”.<br /><br />Per il presidente dell’organismo consiliare “destinare i fondi europei in base a criteri che facciano distinzione in merito ai progetti, alle specificità dei territori e agli obiettivi collettivi da raggiungere per trainare tutto il comparto, vuol dire valorizzare i punti di forza e intervenire sulle criticità che tutt’ora persistono nell’agricoltura lucana, che può vantare una crescita significativa in questi anni ma che deve essere accompagnata e sostenuta passo per passo. Con il Psr 2014-2020 abbiamo uno strumento fondamentale per realizzare il modello di agricoltura moderna a cui aspiriamo, che abbia come punta di diamante la produzione di alta qualità, a partire dal biologico, e alle spalle strutture di filiera solide e attive in tutti i passaggi produttivi, dalla coltivazione alla trasformazione, fino alla vendita finale”.