Per il consigliere “gli agricoltori non possono essere ostaggio di una macchina amministrativa capace solo di porre in essere le rendicontazioni nel mese di dicembre”
“E' ora di finirla! Le organizzazioni professionali (si chiamano così – le interprofessionali non esistono in agricoltura) bene hanno fatto a disertare il comitato di sorveglianza”. A sostenerlo il rieletto consigliere regionale Gianni Rosa che sottolinea: “Benedetto dovrebbe sapere che gli imprenditori agricoli non possono e non devono diventare il capro espiatorio di un dipartimento che si presenta ancora una volta in bilancio di fine anno pienamente e colpevolmente in ritardo. Attivare investimenti è fatto serio e gli agricoltori non possono essere ostaggio di una macchina amministrativa capace solo di porre in essere le rendicontazioni nel mese di dicembre”.<br /><br />“Mi chiedo – precisa Rosa – nei restanti undici mesi dell'anno in Arbea, lor signori, di cosa si occupano? Il tanto declamato riordino degli enti, che fine ha fatto? Gli agricoltori, per la complessità del lavoro che svolgono hanno bisogno di istituzioni che siano a loro utili. Ho la netta sensazione che al contrario le istituzioni lucane considerino loro ‘utili ‘ per giustificare la loro inutile presenza”. “Fuor di demagogia – continua il consigliere – Benedetto ha ragione per una sola cosa detta: ‘la prossima programmazione in accoglimento della nuova Pac, sarà fondamentale per il comparto’”.<br /><br />“Beh – conclude Rosa – siamo certi che se la Regione dovesse mostrarsi tramite i propri uomini di governo meno auto-referenziale e se saprà riattivare una concertazione vera, gli agricoltori tramite le loro rappresentanze sapranno guidare il dipartimento nella direzione sperata”.<br />