Agricoltura sociale, Singetta: nuove opportunità

“L’attenzione dell’Alsia per progetti di inclusione sociale è un ottimo modello per rilanciare l’ agricoltura con un occhio rivolto alle politiche sociali di inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e disagiati”

“La politica, oltre alla buona amministrazione del territorio, deve rivolgere una costante attenzione alla sfera sociale e le recenti iniziative promosse dall’Azienda Lucana Sviluppo e Innovazione in Agricoltura (Alsia) sono configurabili come volte a favorire processi di sviluppo integrato fra rete rurale e politiche sociali di sostegno alle categorie svantaggiate e a bassa contrattualità. L’ esperienza dell’ ‘agricoltura sociale’, già presente e sviluppata in regioni come il Lazio e la Toscana, potrebbe trovare applicazione anche in Basilicata, dove radicata è la tradizione agricola e dove necessarie sono le implementazioni da apportare ad un welfare che non si riduca a mero assistenzialismo ai soggetti portatori di handicap o comunque diversamente abili, piuttosto che a persone socialmente disagiate come detenuti e tossicodipendenti”. Ad affermarlo è il consigliere regionale di Alleanza per l’ Italia, Alessandro Singetta, il quale condivide “la volontà dell’ Alsia di ‘costruire’, anche in territorio lucano, una rete di ‘fattorie sociali’ che, unendosi alle fattorie didattiche, già da tempo presenti ed operanti, possa perseguire il triplice obiettivo di creare una ‘agricoltura multifunzionale’, in grado sia di rilanciare il settore, sia di offrire un contesto lavorativo a soggetti svantaggiati”.

“Le politiche di sviluppo rurale – continua Singetta – già sostenute dalla Regione Basilicata e rientranti negli ambiti di finanziamento del Psr 2007/2013 (che, all’ Asse 3, contempla la ‘diversificazione’ in agricoltura (Misura 311) e, all’Azione B prevede il finanziamento delle fattorie multifunzionali) e del Por Basilicata, devono perseverare nell’attuazione di una linea di governance territoriale che si renda capace di valorizzare la ruralità attraverso nuove pratiche di condivisione di valori di coesione sociale e di solidarietà. Inoltre – aggiunge il consigliere – il nuovo approccio della politica, anche a livello comunitario, verso l’agricoltura, un’agricoltura sospesa tra innovazione e tradizione e che introduce il concetto di ‘multifunzionalità’, di diversificazione e di responsabilità sociale dell’impresa agricola, che ascolta le esigenze del territorio e del disagio sociale, può essere fucina di uno sviluppo articolato dell’agricoltura, attraverso l’interazione con altre attività (artigianato, turismo, assistenza sociale). Le esperienze lucane, come l’ inserimento di soggetti disabili operato dal Gal Basento Camastra nei progetti Penna di Viggiano e Coltello di Avigliano, ci insegnano proprio come possa essere possibile e realizzabile un tale “mix” tra agricoltura e assistenza sociale”.

“Le politiche regionali in materia hanno bisogno di essere sollecitate – conclude Singetta – e si rende, altresì, necessaria la disciplina normativa delle ‘fattorie sociali’, ancora assente in Basilicata. Ritengo che si tratti di un impegno da portare avanti perché capace di dare molto alla nostra regione, in termini di sviluppo di pratiche innovative in agricoltura e di costruzione di un contesto coeso e solidale che non emargini le categorie più deboli, ma che sia in grado di offrire anche ad esse opportunità di crescita e di occupazione”.

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