Il consigliere del M5s su commissariamento: “un esempio di cattiva gestione della Regione del proprio patrimonio e di incapacità della classe politica di assumere decisioni serie in un campo particolarmente importante per l’economia come quello agricolo”
“Oggi, durante il Consiglio regionale, è andata in scena l’ennesima proroga al commissariamento dell’Alsia, ente sub regionale addetto alla attuazione delle politiche in materia di Servizi di Sviluppo Agricolo. La storia – ricorda Leggieri – affonda le sue origini molto lontano, ovvero nella legge regionale n. 11 del 14 luglio 2006, promulgata dall’ex presidente De Filippo che di fatto apriva il lungo periodo di commissariamento”.<br /><br />“Alla base della decisione di procedere al commissariamento dell’Alsia – continua Leggieri – vi erano esigenze di riorganizzazione amministrativa, una riorganizzazione amministrativa che doveva, almeno secondo le intenzioni del legislatore regionale, intervenire in tempi brevi. Ma, si sa, di buone intensioni è lastricata la via che porta all’inferno. Addirittura si parlava di un commissariamento che doveva durare 1 anno, ne sono passati ben 8. In questi anni si sono avvicendati 7 diversi commissari grazie alla reiterazione per 15 volte della proroga del commissariamento, diventando così un esempio di cattiva gestione da parte della Regione del proprio patrimonio e di incapacità della classe politica di assumere decisioni serie in un campo particolarmente importante per la nostra economia come quello agricolo”.<br /><br />“E mentre il mondo continua a girare – afferma il consigliere – e si rende necessaria una più attenta programmazione in campo economico ed una riorganizzazione della governance in agricoltura per dare a questo settore maggiore efficienza e permettere di raggiungere maggiori risultati, Pittella opta per una scelta davvero ‘rivoluzionaria’, la proroga del commissariamento per altri sei mesi. Anche questa volta – commenta Leggieri – dobbiamo aspettare per la rivoluzione democratica. Alla prova dei fatti l’operato di Pittella si sta dimostrando fallimentare in quanto non fa altro che ripetere gli errori del passato e ripercorrere la strada dei cattivi maestri degli anni precedenti. Se questa amministrazione avesse maggiore rispetto delle leggi e dei cittadini lucani – conclude – avrebbe proceduto entro il 30 giugno all’adozione di un disegno di legge di riordino dell’Ente”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />