In una lettera inviata all'assessore regionale all'Ambiente, Agatino Mancusi, i segretari generali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello denunciano lo stato di “anarchia assoluta” in cui è precipitata la Comunità montana Alto Agri a seguito delle dimissioni del commissario Imperatrice, impasse gestionale che ha portato, tra l'altro, al blocco dei cantieri forestali, dove operano circa 400 operai, per giunta senza stipendio da tre mesi.
Lapadula, Esposito e Nardiello denunciano che “il blocco dei cantieri forestali è avvenuto senza alcuna comunicazione preventiva, né alle organizzazioni sindacali, né ai referenti sindacali aziendali, creando sorpresa e sconcerto tra i lavoratori”. Ma c'è di più. “Sono tre mesi che i 400 operai forestali dell'ente, pur avendo prestato regolare e puntuale attività lavorativa, non percepiscono la retribuzione spettante – evidenziano i dirigenti di Fai, Flai e Uila – e questo nonostante che la Regione abbia già trasferito le relative risorse e l'ufficio competente abbia già provveduto all'elaborazione delle buste paga”. Lapadula, Esposito e Nardiello parlano senza mezzi termini di “chiara volontà di creare uno stato di criticità utilizzando la buona fede e il senso di responsabilità dei lavoratori”.
Ma la misura appare già colma e i sindacati esprimono preoccupazione per “il rischio che si possano creare situazioni di natura sociale ingovernabili”. Da qui la richiesta all'assessore Mancusi di “un intervento immediato per un'effettiva risoluzione della situazione che si è venuta a determinare”.
(bas – 04)