L’Associazione dei Comuni italiani, a margine dell’Ufficio di Presidenza svoltosi oggi a Roma ha espresso un giudizio molto duro sul Disegno di Legge di Stabilità, annunciando la rottura delle relazioni con il governo ed una mobilitazione dei sindaci nel mese di gennaio. Richiesto anche l’intervento del Presidente della Repubblica Napolitano.
Il responsabile Anci per il Mezzogiorno e presidente dell’Anci Basilicata, Vito Santarsiero, in una nota, ha evidenziato che ci si trova ancora una volta dinanzi ad “una finanziaria contro i Comuni e contro i cittadini. Si conferma lo stato di totale caos della fiscalità locale. La nuova disciplina in materia di IUC, che dopo il fallimento dell’IMU, si articola nelle componenti Tares e Tasi, non solo non risponde a criteri di equità, congruità e sostenibilità, ma lascia assolutamente incerte le entrate nel prossimo anno, con ulteriori riduzioni fuori da ogni previsione per oltre un miliardo e mezzo di euro, determinando l’impossibilità di redigere i Bilanci, cosa che porterà inevitabilmente le Amministrazioni ad approvarli nuovamente sul finire dell’anno, così come è avvenuto negli ultimi due anni, a riprova di una finanza locale che insegue le emergenze e rende impossibile non solo fornire servizi, ma anche sviluppare qualsiasi forma di programmazione. La situazione di caos è determinata anche dalle vicende che riguardano la mini IMU per la quale resta assolutamente incomprensibile il pagamento a carico dei cittadini di una quota complessiva pari a 350 milioni di euro. Non si comprende – ancora Santarsiero – perché lo Stato ha rinunciato, nonostante gli impegni assunti, a farsi carico di tale onere che rappresenta meno del 10% dell’intera imposta sulla prima casa; non si comprende perché vessare 10 milioni di cittadini per un pagamento medio di 35 euro; non si comprende perché arrivare a vere e proprie forme di ‘dispetto’ quale è da considerarsi la norma introdotta per il pagamento degli accertamenti inferiori a 30 euro, sino ad oggi impediti e da corrispondersi addirittura attraverso il modello F24.
E’ proprio così difficile comprendere che per incassare poche decine di euro se ne dilapiderà un equivalente in procedure varie? Si è dimenticato che esiste anche una legge nazionale che non fa pagare imposte inferiori ai 12 euro? Si è compreso che tutto ciò determinerà di fatto un ulteriore taglio di 350 milioni di euro per i Comuni? Il Governo si è reso conto che si ottiene il minimo risultato con il massimo del rigetto da parte di cittadini e Comuni?
Come pure è da considerarsi gravissima, incivile e al limite della costituzionalità la norma che penalizza i Comuni con tagli alle entrate in presenza di azioni che limitino l’uso delle “slot machine”, un vero e proprio cedimento a pericolose lobbies che danneggiano fortemente salute ed economia delle nostre comunità. In una Finanziaria di grandi difficoltà e nella quale mancano elementi che definiscano un minimo di impalcato istituzionale, risultano incomprensibili spese per almeno 6 miliardi di euro finalizzate ad azioni che hanno molto più il sapore delle clientele che quello del governo- conclude il presidente Vito Santarsiero".
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