Il consigliere regionale chiede di sapere cosa intende fare la Giunta per affrontare i problemi dell’ente di formazione della Provincia di Potenza
Il consigliere regionale Gianni Rosa ha presentato un’interrogazione al presidente De Filippo per chiedere lumi “sulla vicenda relativa all’attività dell’Azienda provinciale per la formazione di Potenza Apof-il”. Rosa chiede in particolare di sapere “quali sono realmente i problemi e cosa intende fare la Giunta regionale in merito”.
“Da mesi – afferma l’esponente politico – il percorso formativo di Apof-il risulta ridimensionato, pare a causa della mancanza dell’intesa istituzionale prevista dalla legge regionale 33/2003. Ovvero, sono oramai mesi che Provincia e Regione si rimbalzano a vicenda le colpe richiamando la Legge 33 ed una ‘fantomatica mancanza di intesa’, decretando, di fatto, la morte di una già carente formazione. Negli anni passati, da consigliere provinciale ho sempre sostenuto che la politica formativa andava radicalmente cambiata, eliminando corsi e ‘ricorsetti’ inutili e non ancorati alla realtà produttiva lucana. Oggi da consigliere regionale ne sono sempre più convinto, però, in attesa di un’improbabile presa d’atto del fallimento del pianeta formazione lucano, è opportuno che i due enti la smettano di giocare sulle spalle della già esile formazione, dei dipendenti e dei collaboratori Apof-il”.
“Da mesi si attende una risposta, puntualmente ambedue i presidenti (Provincia e Regione) rispondono vagamente rinviando il tutto alla sottoscrizione dell’intesa. Una situazione kafkiana di due enti dello stesso colore politico, che non dialogano tra loro e che non riescono a stilare un’intesa proprio su un settore che sembra essere a parole fondamentale, salvo poi smentirsi nei fatti con uno scarica barile indecoroso”.
“Non esento di responsabilità la Provincia di Potenza – afferma ancora Rosa -, che, mentre non trova una quadra per i tanti precari e collaboratori dell’Apof-il, è capace con la delibera di Giunta n.130 del 22 dicembre 2010, approvata all’unanimità, di aumentare lo stipendio al direttore generale dell’Ente arrivando alla modica somma di 125.100 euro annui e di conseguenza anche agli altri dirigenti. Almeno qualche ‘dipendente’ provinciale ha festeggiato un buon inizio 2011, mentre altri attendono una firma che permetta loro di almeno di poter lavorare, sia pur nel precariato. La decisione della Giunta Lacorazza è ovviamente nella piena legalità delle norme e procedure, ma esiste anche il buon senso ed il decoro nella pubblica amministrazione, che può far comprendere agli ‘illuminati’ che in un periodo di crisi, si possono anche evitare aumenti economici ai vertici burocratici. Specie poi se si lamenta delle finanze disastrate, dei mancati trasferimenti dei fondi e si chiedono sacrifici ai dipendenti ed agli impiegati”.
“In questi giorni – conclude Rosa – sia una forza sindacale e sia la minoranza hanno denunciato questo inopportuno aumento di stipendio al direttore generale e ai dirigenti. E’ da stigmatizzare la risposta che proviene dalla Provincia di Potenza, ossia una lettera datata 22 aprile 2011, inviata a tutti i dipendenti e firmata dal direttore generale Donato Pafundi. Una missiva ben scritta, dai toni all’apparenza gentile e pacati, dalla quale invece traspare l’arroganza del potere, che reputa che tutto si possa fare, che tutto sia lecito e che nessuno deve interferire. Nella lettera di Pafundi si parla di ‘detrattori dell’Ente, di ignoti e di un dipendente’ che ha osato inviare una lettera agli organi di stampa. E’ evidente che i fatti dicono ben altro, chi ha denunciato tutto ciò ha agito nel suo pieno diritto di libertà, di attività associativa e politica. Che questo piaccia o non piaccia in Provincia, vige ancora la libertà di pensiero anche in Basilicata”.