“Nella vicenda del trasferimento in favore della Regione Puglia delle azioni detenute dalla Regione Basilicata in Acquedotto Pugliese spa, pari al 12,78 per cento, per un corrispettivo di 12.200.000 euro, c’è un aspetto da chiarire. Il passaggio è avvenuto con comunicazione ufficiale in data 24 giugno scorso e si presuppone con atto amministrativo della Giunta Regionale della Puglia assunto in data precedente. Il 27 giugno l’Assemblea degli azionisti dell’Acquedotto Pugliese ha approvato, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2010, con un utile al netto della gestione finanziaria, della gestione straordinaria e delle imposte di periodo, pari a 36,9 milioni di euro. In proposito non abbiamo notizia di chi ha rappresentato la Regione Basilicata (il Presidente? il direttore generale della Presidenza della Giunta?)". Lo dichiara il senatore Egidio Digilio (Fli).
"Poiché si tratta di gestione finanziaria relativa al 2010, anno in cui la Regione Basilicata deteneva ancora il suo pacchetto azionario, – prosegue – alla Regione spetta la sua quota di utile (all’incirca 4 milioni di euro) da aggiungere ai 12,2 milioni di euro. Non vorremmo che da parte della Giunta Vendola fosse tentata qualche manovra di furbizia e che la Giunta De Filippo sottovaluti la questione tra l’altro senza rivendicare l’accelerazione del trasferimento di quanto spetta alla Regione. Per questo interesserò, attraverso un’interrogazione, i Ministri alle Infrastrutture e all’Economia, oltre a chiedere alla Corte dei Conti di vigilare sull’intera operazione acquisendo documentazioni idonee a confermare ogni valutazione finanziaria. Per quanto riguarda, infatti, gli asp etti economici, il fatturato totale del Gruppo Aqp spa – secondo i dati ufficiali diffusi – si è attestato a circa 429 milioni di Euro, in crescita di quasi il 10% rispetto ai 393 milioni di Euro del 2009, “in virtù di una sistematica e organica azione di recupero delle perdite amministrative su tutto il territorio servito”. Il Margine Operativo Lordo (MOL) consolidato è cresciuto fino a 132 milioni di Euro rispetto ai circa 87 milioni del 2009, con un incremento di oltre 44 milioni (+51%). Si tratta quindi di capire anche quanto ha incassato la Regione Basilicata dagli utili degli anni precedenti. Ritengo che ogni forma di controllo e verifica è dovuta principalmente alle popolazioni del Senisese che attendono ancora gli impegni di contropartita alla distruzione di centinaia di aziende agricole per far posto alla diga di Monte Cotugno. Per quanti hanno la memoria corta: le giunte regionali e pugliesi negli ultimi 15-20 anni hanno sottoscritto più intese per favorire la localizzazione nell’area Pip di Senise e in quelle di altri comuni del Senisese di attività agro-industriali ma senza che sia stato concretizzato un solo posto di lavoro, anzi con i commercianti pugliesi (grossisti) che comprano a prezzi stracciati prodotti ortofrutticoli pregiati”.
BAS 05