Il consigliere dell’Idv “le questioni che ho sollevato in Consiglio regionale richiedono una risposta da parte della Giunta e del Consiglio nella sua interezza che, più che a me, è dovuta agli oltre 10mila giovani che all’epoca hanno presentato domanda”
”La vicenda del Programma dei Tirocini Formativi, i cui avvisi pubblici furono approvati con DGR 46 del 18.1.2010 (precedente Giunta De Filippo con l’assessorato alla Formazione e Lavoro da me diretto), in attuazione dell’art. 44 LR 31/08, successivamente revocati con deliberazione n. 244 del 23.11.2011, riservati a 1000 tra diplomati e laureati, di età compresa tra 18 e i 40 anni di età, disoccupati o inoccupati, non si può certamente chiudere con il voto di ieri in Consiglio regionale che ha respinto la mia mozione, ma necessita di ulteriori passaggi istituzionali, da parte della Giunta e del Consiglio, e politici, da parte della maggioranza”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Idv Antonio Autilio.
“In aula ieri, illustrando la mozione – continua – ho evidenziato la finalità centrale del Programma: favorire la transizione alla vita attiva e la crescita delle competenze professionali dei tirocinanti attraverso processi di apprendimento formale, vale a dire iniziale ed itinere, e non formale in situazione di lavoro, in alternanza presso le Pubbliche amministrazioni, oltre al rafforzamento dei servizi rivolti ai cittadini, alla collettività e alle imprese e alla qualificazione della azione pubblica locale e regionale. L’attività di tirocinio, infatti, avrebbe dovuto consentire la acquisizione di competenze a largo spettro di spendibilità professionale, trasferibili anche al settore privato per ampliare il quadro delle opportunità occupazionale. Ho voluto anche ricordarne l'attualità in quanto non solo il Governo precedente ma pure il Governo Monti prevede la possibilità e la necessità di far fronte all'avvio di tirocini formativi presso la pubblica Amministrazione anche con risorse cospicue, con un periodo di formazione che può essere esteso fino ad un anno, di giovani laureati e diplomati che si trovano in una condizione di inoccupazione e di disoccupazione. Continuo, dunque, a sostenere che quel programma era importante perché poteva in qualche modo avviare e formare dei giovani in materia di rapporti con la pubblica Amministrazione in attività non curriculare: in pratica i giovani non avrebbero fatto attività ordinaria presso gli Enti pubblici, ma avrebbero dovuto svolgere attività extracurriculare e quindi attività che successivamente potevano servire alle pubbliche Amministrazioni”.
“Tanto più – continua Autilio – che si sta discutendo da tempo di modifica delle piante organiche per le avvertite esigenze di nuove figure carenti presso gli Enti locali ed anche di altri Enti pubblici. Sono queste le ragioni per cui, ad oggi, non riesco ancora a comprendere le motivazioni per le quali il programma è stato eliminato. Nello stesso tempo dopo la revoca degli avvisi pubblici non riesco a comprendere se ancora c'è l'intenzione di proseguire in quel programma, perché se non ci dovesse essere questa volontà, il Consiglio regionale nella sua interezza deve essere investito perché possa revocare o meno quel programma che, ricordo, è stato approvato con una legge del Consiglio regionale”.
“In proposito – aggiunge il capogruppo Idv – si evidenzia che l’ultimo comma dell’art. 44 della LR 31/08 recita testualmente ‘la Giunta regionale, sentite le Commissioni Consiliari competenti, con proprio atto determinerà i caratteri del percorso selettivo e formativo al fine di realizzare un Programma che sia coerente con le strategie ed i principi dell’Unione Europea ed in particolare con la programmazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo 2007/2013’. Pertanto, ne consegue l’indisponibilità da parte della Giunta stessa del potere di decidere discrezionalmente se adottare o meno il programma dei tirocini formativi”. “Apprezzo il tentativo di mediazione dell’assessore Viti e la sua disponibilità ma – conclude Autilio – credo che le questioni che ho sollevato e che ripeto non si possono considerate chiuse, solo per la mancata approvazione della mozione da me presentata, richiedano una risposta da parte della Giunta e del Consiglio nella sua interezza, una risposta che, più che a me, è dovuta agli oltre 10mila giovani che all’epoca hanno presentato domanda”.