“Iniziamo dai due dati di fatto incontestabili: tutte le famiglie lucane hanno l’acqua corrente nelle case; l’acqua corrente è potabile. Sono dati non scontati e non trascurabili. Da quando sono stato nominato commissario, il 22 ottobre scorso ad oggi sono passati circa 40 giorni. In questi 40 giorni abbiamo preso in carico l’emergenza, le cui origini vengono da lontano, l’abbiamo gestita con fermezza e possiamo dire che ci stiamo avviando verso la normalizzazione. Di fronte alle emergenze le divisioni partitiche dovrebbero fare un passo indietro a vantaggio del senso di responsabilità e dell’interesse generale, quello a cui noi guardiamo. Altri preferiscono le speculazioni, noi le azioni concrete. Lo voglio dire con chiarezza: l’obiettivo è l’autosufficienza strutturale, duratura, con monitoraggio costante per migliorare l’infrastruttura generale ed evitare emergenze future. Siamo al lavoro per questo e vi terremo aggiornati periodicamente”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, aprendo la conferenza stampa che si è svolta oggi a Potenza, dopo la riunione dell’unità di crisi, con la partecipazione degli assessori, dei componenti dell’unità di crisi e di alcuni sindaci dei Comuni interessati alla gestione dell’emergenza idrica.
“Sono molto soddisfatto – ha aggiunto Bardi – del fatto che anche la Procura della Repubblica ha disposto ulteriori analisi delle acque, che si sono aggiunte a quelle già condotte da Acquedotto lucano e Arpa Basilicata, confermando i risultati che erano già in nostro possesso. Noi continuiamo quotidianamente a monitorare, ma ritengo chiusa ogni discussione sulla qualità dell’acqua. Da commissario non ho mai avuto il minimo dubbio sul fatto che l’acqua fosse potabile. Per questo mi sono mosso con velocità. E a tal proposito voglio ringraziare quanti hanno collaborato affinché l’emergenza fosse gestita in maniera immediata. Il Basento non è mai stato un problema, ma è sempre stata la soluzione, l’unica soluzione per evitare di lasciare a secco il territorio. Abbiamo registrato il benestare dell’Istituto superiore di Sanità che si è espresso positivamente dopo aver visionato gli accurati risultati delle analisi. Lo stesso Prof. Lucentini ci ha ricordato che anche in altre realtà urbane vengono utilizzate acque di fiume per scopi potabili: è il caso di Firenze, con l’Arno, e di Roma dove, dopo l’emergenza idrica del 2017, è stata prevista la costruzione di un potabilizzatore per trattare le acque del Tevere nel momento in cui dovesse essere necessario. Altro dato non trascurabile: non è mai stata interrotta l’erogazione dell’acqua e stiamo lavorando in maniera coordinata e strutturale affinché nei Comuni e nelle zone interessate si possa tornare all’erogazione continua h24”.
“Stiamo lavorando per captare acqua da nuovi pozzi artesiani – ha poi detto il presidente rispondendo alle domande dei giornalisti – che potranno soddisfare le esigenze e mi auguro di poter dare risposte positive nei prossimi giorni. Sono inoltre importanti tutte le opere già programmate perché queste emergenze non si ripetano. Posso capire che ci sia stata scarsa fiducia nelle istituzioni, all’improvviso non avere certezze può creare qualche patema d’animo. Ma le istituzioni vanno salvaguardate. E alla fine credo che i dubbi siano stati fugati. Quando si parla di acqua non si parla solo della Regione ma di molti altri enti ed istituzioni, c’è una poliedricità di competenze, la Regione ha messo in atto le azioni necessarie e continuerà a farlo nell’interesse dei cittadini”.