Benedetto: il partito del petrolio è sempre il più forte

Il capogruppo di Centro democratico: “Non ho mai creduto che le attività petrolifere potessero produrre occupazione stabile e duratura, benessere e sviluppo"

&ldquo;E adesso che le imprese dell&#39;indotto Eni impegnate in Val d&#39;Agri, dalle minacce delle scorse settimane di licenziamenti, stanno passando, in queste ore, alle lettere di fine rapporto, dove sono finiti tutti quelli che hanno creduto alla favola di Eni, Total e societ&agrave; petrolifere dei 20mila posti di lavoro? C&#39;&egrave; ancora qualcuno che continui a sostenere che con il petrolio si mangia e si mantiene la famiglia? &ldquo;. Sono gli interrogativi del capogruppo del Cd in Consiglio regionale, Nicola Benedetto, scaturiti dall&#39;appello che il sindaco di Viggiano, Amedeo Cicala, ha inviato al Governo regionale per scongiurare un nuovo esercito di disoccupati.<br /><br />&ldquo;Non ho mai creduto che le attivit&agrave; petrolifere potessero produrre occupazione stabile e duratura, benessere e sviluppo, occasioni per frenare la fuga dei cervelli lucani e dietro la nuova situazione che si sta determinando per le commesse Eni nel distretto energetico della Val d&#39;Agri &ndash; continua Benedetto &ndash; leggo una manovra di ricatto per ottenere nuove autorizzazioni di ricerca e di estrazione. Al ricatto non si pu&ograve; rispondere insistendo, come fa oggi il presidente del Consiglio. Piero Lacorazza, sul tasto&nbsp; dei referendum e&nbsp; della rinegoziazione con il Governo nazionale per costringerlo a ridiscutere dell&rsquo;articolo 38 dello sblocca Italia e dell&rsquo;articolo 35 del decreto sviluppo. Ci vuole ben altro per far tornare indietro il premier Renzi sui suoi passi. E ad impaurirlo non saranno certo le dichiarazioni di Llija Zelalic, delegato dell&rsquo;Ambasciata di Croazia in Italia, al pari di quelle del presidente Lacorazza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Ci vogliono &ndash; dice Benedetto &ndash; autorevolezza e idee chiare, smettendola con la litania che Matera 2019 porter&agrave; un milione di turisti e&nbsp; poi fare tutt&#39;altro con l&#39;attenzione sempre rivolta al petrolio. Cosa si fa per sfruttare al meglio questa opportunit&agrave; di crescita economica e sociale dell&rsquo;intero territorio, per arrivare al 2019 con la dotazione di servizi e infrastrutture materiali e immateriali? In proposito il documento approvato dal Consiglio comunale di Matera in occasione dell&#39;anniversario del riconoscimento di Capitale europea della Cultura 2019 &egrave; una pietra miliare. Innanzitutto la spesa dei 28 milioni di euro annunciati dal ministro Franceschini e contenuti nella Legge di Stabilit&agrave; del governo Renzi non devono essere considerati esaustivi. Il Governo non pu&ograve; sbrigarsela con un contributo che &egrave; dilazionato in quattro anni e prevedere soli 2 milioni per il 2016. Ma a quattro giorni dalla scadenza dell&#39;ultimatum di Pittella al Pd &ndash; conclude Benedetto &ndash; non riesco ad individuare segnali che possano considerare superato l&#39;ultimatum mentre il partito del petrolio continua ad essere il pi&ugrave; forte e si conferma come l&#39;autentico governatore al punto da determinare il futuro delle nostre comunit&agrave;&rdquo;.<br /><br />

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