Benedetto: riforma governance non solo a parole

Per il capogruppo di Idv in Consiglio regionale “è tempo di affrontare a 360 gradi il prosieguo della legislatura”

“La sfida del leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, al Pd di costruire insieme l'alternativa al governo Berlusconi e, quindi, di scrivere congiuntamente un programma che raccolga le istanze ed i bisogni del Paese è l’occasione per chiedere al gruppo dirigente del Pd lucano di mettere le carte sul tavolo di quel pacchetto di riforme che solo qualche giorno fa il gruppo consiliare ha annunciato”. A sostenerlo è il presidente del Gruppo consiliare di Idv, Nicola Benedetto.

“Adesso che si è ricomposta la situazione politico-istituzionale grazie al comportamento responsabile di Mollica e che, non esistono, quindi, più motivi di tensioni politiche – aggiunge l’esponente di Idv – è tempo di affrontare a 360 gradi il prosieguo della legislatura regionale. Per ora registriamo una positiva e rinnovata volontà del gruppo Pd di approfondire e accelerare, recuperando un corretto rapporto con tutte le forze del centrosinistra, le procedure di riforma che interessano la governance in alcuni settori fondamentali per l’economia e per i servizi essenziali al cittadino. E’ evidente – afferma Benedetto – che, come dice Di Pietro, se a Roma si dialoga poco e lo stesso avviene nella nostra Regione, ciò non aiuta il centrosinistra a superare grandi, vecchie e nuove emergenze sociali”.

Secondo il presidente del gruppo Idv “abbiamo di fronte, a breve scadenza, due banchi di prova per rilanciare il confronto, con l’obiettivo di dare soluzioni ai problemi prioritari del mondo del lavoro, dell’impresa, delle comunità locali ed affermare non più a parole, ma nei fatti, il metodo di condivisione delle scelte: le nomine in enti e società e la manovra di assestamento di bilancio 2011. Nel primo caso, deve prevalere la più ampia e condivisa decisione e valutazione senza né sponsorizzazioni di candidati e né furbizie. Nel secondo, invece, l’annuncio dell’Agenzia Moody’s sul possibile declassamento del rating di affidabilità della Regione Basilicata, insieme a quello dello Stato e di altri 22 Enti locali, sarà pure strumentale ed espressione di pressioni internazionali della finanza riconducibili a manovre di speculazione internazionale, ma non va sottovalutato. Se infatti i conti della Regione sono in ordine, è pur vero che non possiamo continuare ad accumulare deficit nella sanità, dove, rispetto alle poste iniziali del bilancio di previsione 2011, secondo il rendiconto generale 2010, dovemmo chiudere il 2011 con 44 milioni e mezzo di euro in più, sino a sfiorare il tetto storico di 1 milione 200 mila euro”.

“Italia dei lavori – dice Benedetto – non è disposta a ripianare continuamente i debiti della sanità, tanto più che il sistema sanitario regionale registra forti criticità specie sul territorio e si continua a denunciare che occorrono cinque mesi per un esame, a meno che non si vogliano ipotecare per sempre le royalties del petrolio, condizionando di fatto il Memorandum d’intesa sul quale, invece, sono sempre più crescenti e legittime le aspettative delle nostre popolazioni per reali occasioni ed opportunità di sviluppo e lavoro”.

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