Beni ecclesiastici, firmata intesa con la Cei

De Filippo: “Grande attenzione a uno straordinario patrimonio che appartiene non solo alla Chiesa ma a tutta la collettività lucana”. Il sostegno della legge 27 del 2009

I beni ecclesiastici sono una parte fondamentale del patrimonio culturale, artistico e storico della Basilicata. Nasce da questa considerazione il protocollo d’intesa sottoscritto oggi a Potenza tra la Regione Basilicata e la Conferenza episcopale lucana, rappresentate dai rispettivi presidenti Vito De Filippo e mons. Agostino Superbo, presenti l’assessore alle Infrastrutture Rosa Gentile, l’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport, Rosa Mastrosimone, il vescovo di Tricarico e delegato per i beni culturali e l’edilizia di culto, mons. Vincenzo Orofino, e don Michele Leone, delegato diocesano e regionale per l’edilizia di culto e per i beni culturali e architettonici.
L’intesa segue gli accordi del 2000 e del 2005 tra la Conferenza episcopale italiana e il ministero dei Beni culturali. Nel documento sono definiti i termini di una collaborazione tra Regione e Cei che punta alla valorizzazione dei beni di proprietà di istituti ed enti ecclesiastici con l’obiettivo di renderli fruibili oltre la loro specifica funzione religiosa. Così ad essere oggetto di intervento non sono solo le chiese e gli arredi, ma anche gli archivi, le biblioteche e i musei.
La Regione Basilicata, però, ha dimostrato in questi anni una grande attenzione alla valorizzazione del patrimonio ecclesiastico. Nella legge di assestamento del bilancio per il triennio 2009/2011 (art. 35 L.r. n. 27/2009) ha previsto un sostegno per il recupero e la costruzione del patrimonio architettonico, artistico e culturale degli edifici di culto e degli edifici destinati alle attività pastorali, attraverso un fondo di 500 mila euro erogato per quindici anni. Si tratta di contributi concessi all’Ordinario diocesano per l’accensione di mutui nella misura massima del 50 per cento dei rimborsi per quota capitale e interessi delle rate di ammortamento. I fondi, però, non cadranno a pioggia. Grazie a un attento lavoro di interlocuzione tra la Regione e la Conferenza episcopale lucana, è stato predisposto un elenco di opere in ciascuna diocesi, comprendente ampliamenti, completamenti e nuove realizzazioni di edifici.
“Si tratta di uno straordinario patrimonio – ha sottolineato De Filippo – che appartiene non soltanto alla Chiesa ma a tutta la collettività lucana, che può trarre dalla sua valorizzazione un’occasione di crescita economica, sociale e culturale. Molti beni sono una parte fondamentale dell’arte e della storia della Basilicata caratterizzate da un forte elemento religioso e spirituale".
Il valore culturale dei beni ecclesiastici è stato rimarcato dall’assessore Rosa Mastrosimone. “Nella storia dei beni culturali, e non solo della Basilicata, la Chiesa ha avuto un ruolo di primo piano, senza dimenticare che gli archivi ecclesiastici sono fonti inesauribili per ricostruire gli avvenimenti storici della regione”.
L’assessore Gentile, invece, ha parlato degli interventi strutturali sugli edifici di culto finora possibili solo se danneggiati dal terremoto. “Il proficuo lavoro condotto dagli uffici regionali e dalla Cei consente adesso di cogliere l’opportunità della legge del 2009 per ristrutturare e completare il patrimonio edilizio della Chiesa”.

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