BRAICO (ACLI): AL CENTRO DELL’AGENDA I TEMI DEL LAVORO

“Oggi che la politica sembra non saper più interpretare i bisogni delle famiglie italiane, le associazioni come le ACLI sono chiamate a mettersi sempre e ancora di più al servizio della gente così come stanno facendo dal lontano 1944, quando furono fondate da Achille Grandi.
Le Acli – afferma il presidente regionale Leonardo Braico – si prodigano per rimettere al centro dell’agenda del nostro Paese i temi del lavoro, della famiglia, dell’integrazione e dell’emergenza educativa.
La crisi che il nostro Paese sta vivendo, chiede anche alle Acli di contribuire ad individuare con coraggio e creatività risposte ai crescenti bisogni delle persone e delle famiglie che più soffrono le conseguenze della grave crisi che ha colpito ogni settore della nostra economia, dall’industria all’artigianato e al turismo”.
Le ACLI ribadiscono di essere schierate per il bene comune e con tutte quelle proposte che riguardano principalmente:
la centralità delle politiche sociali con particolare attenzione alla famiglia, soggetto fondante della coesione sociale che deve essere tutelato in tutte le fasi del suo percorso di vita in quanto è il principale ammortizzatore sociale;
l’importanza delle politiche attive del lavoro attente alla dimensione formativa ed educativa per dare ai nostri territori e alle nuove generazioni occasioni, spazi e opportunità di imprenditorialità e di crescita personale;
la salvaguardia del patrimonio materiale ed immateriale del nostro Paese ricco di beni artistici, ambientali e culturali di grande valore;
la creazione di un patto sociale fra giovani e meno giovani, fra sud e nord e fra chi parte e chi resta al sud; è un obiettivo che si può raggiungere trasformando il mezzogiorno in un laboratorio in cui esercitare un modo di pensare diverso rispetto al passato;
un aiuto ai poveri perché è un’urgenza sociale e politica in quanto i dati Istat sull’andamento negativo del reddito disponibile delle famiglie, è diminuito di circa il 3% nel nostro Mezzogiorno già segnato da una strutturale debolezza della sua economia e dal deterioramento del contesto sociale;
la garanzia che i progressi economici della globalizzazione siano seguiti da quelli sociali riguardanti principalmente il rispetto dei diritti umani, la sicurezza sul lavoro, una distribuzione più equa della ricchezza evitando la discriminazione nell’occupazione.
“Come aclisti – sottolinea il presidente Braico – siamo impegnati a richiamare l’attenzione delle forze politiche sulla necessità di dare dignità al lavoro di ogni persona riconoscendo, attraverso l’approvazione di uno “Statuto dei lavori”, per il quale sono state raccolte già 100 mila firme, gli inalienabili diritti alla salute, alla sicurezza, ad un reddito dignitoso e all’accesso alla formazione lungo tutto l’arco della vita”.
Per quanto riguarda la situazione alla FIAT Sata di Melfi, il vice presidente regionale Antonio Corbo fa presente che “in questo periodo abbiamo bisogno di coesione sociale e le tensioni di questi giorni alimentano solamente tensioni che non giovano a nessuno. Per questo occorre solo buon senso per evitare che la FIAT venga vista con un’immagine intimidatoria e repressiva nei confronti dei lavoratori”.

BAS 05

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