" La vertenza FIAT ha alimentato polemiche sbagliate oltre che dannose per la causa dei lavoratori. È necessario che ogni soggetto faccia fino in fondo la propria parte evitando di indicare cosa devono fare gli altri. La partita che si è aperta a Melfi riguarda non solo l’intero gruppo FIAT ed il futuro assetto delle relazioni industriali nel nostro Paese, ma a ben vedere il futuro stesso degli stabilimenti in Italia ed al SUD”. Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata Antonio Pepe. “ L’allarme lanciato dallo SVIMEZ, sull’estinzione del sistema industriale del Mezzogiorno, – continua Pepe- deve far riflettere la classe politica del Paese. Sarebbe utile che lo stesso Governo svesta i panni della sterile retorica ed agisca rapidamente (a partire dalla nomina del Ministro dello Sviluppo) insieme alle Regioni per avviare un piano di politica industriale, che il Paese ed i lavoratori, i più colpiti dalla crisi, si aspettano. Siamo costretti, invece, ad assistere ad iniziative, dal sapore marcatamente autoritario, che vogliono cancellare diritti, democrazia e contrattazione nei luoghi di lavoro e ridurre il sindacato a poco meno che una agenzia di servizi. Non si può restare a contemplare ma bisogna agire, come hanno fatto e stanno facendo la FIOM, la CGIL, le forze politiche democratiche, le istituzioni, a partire dai Sindaci dell’area del Vulture, tutti i Gruppi Consiliari della Regione Basilicata, il Presidente della Provincia di Potenza Lacorazza e lo stesso Presidente De Filippo: certo nei modi e nei termini ritenuti utili da ciascuno. La sfida lanciata da Marchionne, che ha trasformato la FIAT in multinazionale, la delocalizzazione e la strumentalizzazione della supposta rigidità del sindacato italiano- a parere di Pepe- aprono forti contraddizioni tra l'azienda ed il nostro Paese, penalizzandolo pesantemente proprio perché il mercato mondiale diventa uno scenario unico. Per la CGIL è assolutamente indispensabile riaprire il confronto tra FIAT, Governo, Regioni e Sindacato per salvaguardare le produzioni e l’occupazione in tutti gli stabilimenti del Paese e non cedere allo scambio lavoro diritti e, in questo senso, riteniamo opportuna la richiesta di confronto messa in campo dal presidente De Filippo”.
Bas 03