Cgil, Cisl e Uil su reddito minimo di inserimento

"Quella che doveva essere un’esperienza pilota per tutto il Paese, in tema di lotta all’esclusione sociale, sta diventando una tragica farsa che si consuma sulla pelle dei cittadini lucani in condizioni di bisogno.
Il Reddito Minimo di Inserimento, a due anni dalla firma dell’accordo politico tra CGIL CISL UIL e la Regione Basilicata, è ancora fermo al palo e, nonostante, le reiterate promesse, ad oggi, l’ennesima partenza, prevista per i primi giorni di maggio, si è rivelata falsa". Lo affermano, in una nota congiunta, le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil di Basilicata.
"Gli innumerevoli ritardi e le inefficienze – aggiungono –  comportano dispendio di risorse pubbliche e il determinarsi di una situazione di tensione sociale non ulteriormente gestibile, vanificando così ogni buona intenzione.
Migliaia di famiglie attendono ormai una risposta alle difficoltà che loro malgrado sono costrette a vivere quotidianamente; è un preciso dovere delle istituzioni dare immediatamente corso agli impegni assunti.
I Sindacati annunciano – qualora la misura non dovesse partire immediatamente – la messa in campo di una iniziativa di mobilitazione a livello regionale".

Bas 05

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