“Anche in Basilicata da diversi anni è cresciuta in modo esponenziale la presenza di lavoratrici straniere che accudiscono le persone anziane malate e in molti casi non autosufficienti.
In gergo corrente vengono chiamate “badanti” e di norma sono impegnate l'intera giornata nel domicilio del pensionato in attività di assistenza domiciliare e di disbrigo delle faccende di casa , con un rapporto di lavoro di collaboratore domiciliare convivente con il datore di lavoro. In Italia siamo arrivati a circa 900 mila addetti, mentre in Basilicata negli ultimi dieci anni si è passati da 824 lavoratrici a 3567 regolarizzate all'Inps (2497 su Pz, 1070 su Mt) ma a questi vanno ne vanno aggiunti almeno altrettanti che lavorano in nero, senza alcun contratto di lavoro senza contribuzione previdenziale e senza alcuna tutela sull'applicazione del contratto di categoria”. E’ quanto si legge in un comunicato della Cgil Filcams di Potenza. “Una categoria di lavoratori invisibili, per la stragrande maggioranza dei cittadini..
Alla centralità della funzione sociale e dell'impegno spesso gravoso che si assumono nell'assistere persone non autosufficienti non corrisponde altrettanto riconoscimento dei diritti contrattuali. Per venire incontro alle sempre più pressanti richieste di tutele e salvaguardia dei diritti delle lavoratrici domestiche e per intercettarne molto di più non soltanto a Potenza ma anche sul territorio per dare informazioni e consulenze sui diritti contrattuale la Filcams nazionale congiuntamente alla Cgil e alla Filcams di Potenza ha definito un progetto di insediamento su territorio di Potenza con l'apertura di uno sportello per assistere le badanti”.
bas 06