Oltre millecinquecento persone hanno partecipato questa mattina all'iniziativa organizzata da Cgil Basilicata e Cgil Potenza, per parlare di diritti e lavoro alla presenza del segretario generale Susanna Camusso.
Lo comunica la Cgil Potenza che riassume gli interventi dei relatori.
Il segretario generale Cgil Potenza, Angelo Summa, “ha snocciolato i dati di una crisi che non accenna a mollare la presa sulle fasce piu' deboli della popolazione. La politica – ha sottolineato Summa – dovrebbe lavorare per rendere i diritti realmente esigibili, per progettare una nuova governance del territorio in cui mettere al centro il lavoro, le persone, il progresso”.
Alessandro Genovesi, Segr. Gen. Cgil Basilicata, “ha puntato i riflettori su obiettivo Basilicata 2012 e sulla necessita' di valutare in maniera puntuale i risultati, in termini di posti di lavoro e di sviluppo del territorio, prima di avviare alla firma altri accordi. In merito alla situazione nazionale – ha affermato – non e' possibile essere il secondo Paese manifatturiero d'Europa e non puntare sull'automotive, cosi' com'e' necessario rivendicare un nuovo ruolo per la cassa depositi e prestiti che non deve e non puo' essere asservita ai poteri forti, ma dovrebbe agevolare sviluppo e progresso soprattutto per le aree svantaggiate”.
La giornata e' stata chiusa dall'intervento di Susanna Camusso che ha chiarito la posizione del maggior sindacato europeo rispetto alla crisi, alle scelte del Governo, alla prospettiva di uscita dall'impasse economica e produttiva. “Un piano per il lavoro e una serie di misure per contrastare le disuguaglianze – ha detto Camusso – sono i punti irrinunciabili che il prossimo governo politico deve assumere all'interno della sua agenda, se vogliamo provare a restituire ai nostri figli un mondo migliore da quello che ci hanno lasciato i nostri genitori”. E sulla questione Fiat il segretario generale della Cgil ha detto: “Per evitare pericolose derive populiste bisogna lavorare per diminuire le diseguaglianze, bisogna puntare sul rilancio del settore automobilistico, ma non seguendo le regole della Fiat che vorrebbe barattare lavoro con diritti. I lavoratori e le lavoratrici della catena di montaggio non si meritano l'atteggiamento supponente di Marchionne, ma una politica industriale mirata alla green revolution ed alla mobilita' sostenibile. Lavoro e diritti, quindi, come priorita' di una politica che assurga al suo compito in maniera sobria e gratuita – ha concluso – per fare non solo sviluppo ma soprattutto progresso”.
bas 08