Cia: per gli agriturismi servono proposte innovative

Non sarà certo un’estate facile anche per i circa 250 agriturismi che operano in Basilicata. Da un’indagine effettuata da Turismo Verde, l’associazione per l’agriturismo della Cia-Confederazione italiana agricoltori, le previsioni non sono allegre e c’è il rischio che si ripeta il trend negativo dello scorso anno, che aveva avuto un calo superiore al 6 per cento delle presenze. L’arrivo degli ospiti e soprattutto la corsa ai piatti tipici dei ristori si concentrano nel fine settimana anche se ad agosto non manca il classico periodo di Ferragosto del tutto esaurito.
D’altronde, i segnali -avverte Turismo Verde-Cia- si erano già avuti dalla metà dello scorso mese di giugno. I giorni di permanenza, nelle aziende, si sono sensibilmente ridotti: le “settimane” si sono trasformate in “week-end lunghi”, possibilmente sfruttando le “promozioni” e le “offerte” aziendali che vedono i prezzi fermi allo scorso anno, e la classica formula “3×2”. Anche l’agriturismo, quindi, come un qualsiasi prodotto di largo consumo, si vede costretto a fare i “saldi di alta stagione” per “catturare” l’ospite.
Ma all’interno del settore, proprio in questa fase così difficile per le famiglie italiane e, in generale, anche per molti degli ospiti stranieri, è sempre più evidente -rimarca Turismo Verde-Cia- una netta diversificazione dell’offerta nel panorama generale. Si tratta di quelle aziende che presentano una serie di caratteristiche che ben rispondono alle richieste di agrituristi particolarmente “esigenti”, nella migliore accezione del termine. Ed è proprio quel qualcosa in più che fa la differenza. L’azienda agrituristica che meno risente della crisi è, infatti, quella che -afferma Paolo Carbone, presidente Turismo Verde-Cia- ha saputo ben investire nell’attività di ospitalità, a cominciare dalla formazione e dalla naturale predisposizione all’accoglienza da parte dell’imprenditore agrituristico per finire ai servizi offerti; fondamentali la conoscenza del territorio e delle tradizioni. Non solo. Anche una ristorazione attenta alla stagionalità dei prodotti ed al loro utilizzo, attraverso la quale si propongono menù locali e legati alle diverse ritualità agresti, e un’offerta di attività ricreative che siano innanzitutto occasioni di relax e di svago sia per gli adulti che per i bambini”.
Bas 03

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