La principale causa di infortunio sul lavoro nelle aziende agricole lucane è costituita dal ribaltamento del trattore (72 per cento dei casi) seguita, con il 12 per cento, dagli investimenti con mezzi agricoli, soprattutto a causa di un parco di automezzi agricoli vecchio e obsoleto, oppure di non adeguata preparazione alla guida del trattore. Sono i risultati più rilevanti del progetto Agriprev, unico progetto di ricerca sulla prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro per il settore agricolo selezionato dal ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, che la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori intende rilanciare insieme alla campagna “Coltiviamo la vita” dopo l’ennesimo incidente nei campi che ha causato la morte di un agricoltore di Lavello.
Promosso dalla Cia dell’Umbria in collaborazione con Cia Basilicata, Cia Toscana, Cipa-At dell’Umbria, Fondazione Labos, Ispesl-Inail e ItaliaInnova, il progetto e la campagna di prevenzione da infortuni e malattie professionali hanno come obiettivo quello di diffondere concretamente, nella pratica reale, la cultura della sicurezza nelle aziende agricole.
La ricerca, che costituisce la parte essenziale del progetto, è stata condotta su un campione di oltre 900 agricoltori operanti in Basilicata (250), Toscana ed Umbria.
In particolare, la disattenzione o la stanchezza magari abbinata all’età avanzata – è emerso dall’indagine – sono elementi di criticità che si aggiungono alla presenza nelle nostre aziende agricole di mezzi meccanici inadeguati e comunque non dotati o addirittura privi di protezioni. La Cia rilancia la proposta di un provvedimento per la rottamazione dei vecchi automezzi agricoli e di aiuti per l’acquisto di automezzi nuovi. Per quanto riguarda le malattie professionali anche se l’agricoltura lucana resta un settore lontano dai livelli del settore industriale, per lavorazioni che comportano l’uso di prodotti chimici o movimentazione di carichi, i dispositivi di protezione individuali ed il rispetto di comportamenti idonei a salvaguardare la salute – è stato evidenziato – devono diventare motivi di attività formative degli agricoltori.
Al termine di due anni di intensa attività è stata creata una banca dati, consultabile nel portale www.agriprev.it, per informare ed aggiornare costantemente sulla vasta tematica della protezione e della prevenzione dei rischi in agricoltura. Attraverso il sito è anche possibile porre quesiti sulla materia e ricevere risposte in tempi rapidi da personale qualificato.
“L’agricoltura – sottolinea Paolo Carbone responsabile Ufficio Economia della Cia lucana – non necessita di grandi e sofisticati sistemi di prevenzione e controllo della sicurezza ma piuttosto di buone pratiche, di giuste precauzioni tecniche e di una razionale organizzazione del lavoro, elementi di forte incidenza sull’abbattimento dei rischi. Inoltre è necessario investire, in via prioritaria, sulla formazione e l’informazione dei datori di lavoro e dei lavoratori. Oggi, con la nuova legislazione in materia di sicurezza (decreto 81/2008) sembra affermarsi finalmente il concetto di una sicurezza sostanziale, più che formale. Uno degli obbiettivi che si prefigge il progetto Agriprev è proprio la semplificazione e la modularità degli adempimenti in base alle tipologie dei destinatari.
“Il nostro obiettivo – continua Carbone – è quello, attraverso la diffusione di semplici e buone pratiche di lavoro, di far in modo che la prevenzione all’interno delle aziende agricole sia sempre più efficace ed efficiente. La nostra regione è caratterizzata dalla presenza di numerose micro aziende agricole, o meglio aziende familiari, che necessitano di una normativa specifica in campo di sicurezza e prevenzione. Agriprev rappresenta un’ accurata e approfondita indagine in questo settore che porterà alla realizzazione di un manuale comune di buone pratiche per la prevenzione degli infortuni all’interno delle aziende agricole”.
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